La Polizia Locale ha effettuato lo sgombero di un alloggio popolare situato in via Limitone di Arzano, nel quartiere Secondigliano, occupato senza titolo dai tiktoker Very e Sasy, noti anche come Veronica Acquaviva e Salvatore Borrelli. L’intervento è avvenuto nella mattinata del 1 aprile ed è stato portato a termine dall’Unità Tutela del Patrimonio, in ottemperanza a un’ordinanza di sgombero. Nonostante i ripetuti avvisi e le comunicazioni programmate, i due tiktoker non si sono presentati e sono risultati irreperibili, non rispondendo nemmeno ai tentativi di contatto telefonico.
Il decreto di sgombero era stato emesso agli inizi di marzo dal deputato Francesco Emilio Borrelli, il quale aveva reso noto che il Comune di Napoli aveva accertato che la coppia non aveva titolo per risiedere in quell’alloggio popolare. In un video pubblicato sul suo profilo TikTok, Veronica Acquaviva aveva spiegato che l’abitazione era stata assegnata a una zia del marito e che, dopo il decesso di quest’ultima, loro erano subentrati. Secondo la tiktoker, la coppia avrebbe pagato tutte le spese dovute, eccetto alcune indennità di occupazione, che avrebbero portato all’emissione dello sfratto.
Le indagini indicano che la coppia potrebbe aver già lasciato l’abitazione da alcuni giorni. Al momento dell’intervento, gli agenti hanno accertato che all’interno della casa non c’era nessuno. Con l’assistenza dei Vigili del Fuoco, la Polizia Locale è entrata nell’alloggio e, come riportato in una nota del Comune di Napoli, “all’interno sono stati rinvenuti esclusivamente arredi in stato di abbandono, assimilabili a rifiuti”.
Dopo aver confermato l’assenza di persone all’interno dell’alloggio, le operazioni di sgombero sono state completate. L’immobile è stato formalmente riacquisito dal Comune, che ha provveduto a murare il vano d’ingresso e a chiudere il cancello per prevenire nuove occupazioni abusive.
La vicenda ha suscitato l’interesse dei media e dei cittadini, non solo per la notorietà dei due tiktoker, ma anche per le implicazioni legali legate all’occupazione di immobili pubblici. La situazione dei tiktoker è emblematica di un fenomeno più ampio che coinvolge l’occupazione abusiva di alloggi popolari, un tema che continua a destare preoccupazione nelle amministrazioni locali.
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