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Sarah Scazzi oggi avrebbe avuto 30 anni, il fratello si confessa: per lei sarei stato sempre presente



Oggi, Sarah Scazzi avrebbe festeggiato il suo trentesimo compleanno. La giovane, tragicamente uccisa a soli 15 anni ad Avetrana, in provincia di Taranto, ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva. Il fratello, Claudio Scazzi, ha voluto ricordarla attraverso un messaggio sui social, esprimendo il suo affetto e il dolore per la perdita. “Oggi Sarah avrebbe compiuto 30 anni, magari saremmo andati d’accordo su tutto o magari avremmo litigato dalla mattina alla sera, ma per lei ci sarei stato sempre ❤️”, ha scritto.



In un’intervista a Fanpage.it, Claudio ha sottolineato come, sebbene non parli spesso di sua sorella, il suo pensiero sia sempre presente, specialmente in una data così significativa. “Non parlo spesso di mia sorella, né dal vivo né sui social, sono uno che esterna poco le emozioni”, ha dichiarato. Tuttavia, oggi è un giorno importante per lui e per la memoria di Sarah.

Claudio Scazzi ha già espresso in passato il suo rammarico per la vita che Sarah non ha mai avuto l’opportunità di vivere. “Sarah era una ragazza solare, una ragazza a cui piaceva andare a scuola e oggi sicuramente sarebbe una donna fatta e formata, con un futuro radioso, per come aveva impostato la sua vita. Sicuramente sarebbe stata una persona a modo, sarebbe stata una bella persona”, ha affermato.

Il delitto di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto 2010, ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana. Il suo corpo fu rinvenuto due mesi dopo la scomparsa, in un pozzo, dallo zio Michele Misseri, il quale ha scontato una pena di otto anni di carcere per occultamento di cadavere e inquinamento delle prove. Da quel momento, il caso ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, sollevando interrogativi e speculazioni.

Michele Misseri, tornato a vivere ad Avetrana, continua a dichiararsi colpevole dell’omicidio di Sarah, nonostante le sue versioni discordanti nel corso del tempo abbiano reso le sue testimonianze inattendibili agli occhi degli inquirenti. Le indagini si sono concentrate, invece, su due figure chiave: la cugina di Sarah, Sabrina Misseri, e la zia, Cosima Serrano. Entrambe sono state condannate all’ergastolo per l’omicidio della giovane, una sentenza confermata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che lo scorso novembre ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa.

Il caso ha avuto un impatto duraturo sulla comunità di Avetrana e sull’intero paese, suscitando una vasta gamma di reazioni e dibattiti. La brutalità del delitto e il coinvolgimento di membri della famiglia hanno generato indignazione e tristezza, portando a riflessioni più ampie sulla violenza e sulla sicurezza.

Oggi, mentre il ricordo di Sarah riemerge, la comunità si unisce nel commemorare una giovane vita spezzata troppo presto. Il messaggio di Claudio è un richiamo a non dimenticare, a mantenere viva la memoria di Sarah e a riflettere sulle ingiustizie che ha subito. La sua storia continua a rappresentare un monito e un appello alla giustizia.

La tragedia di Sarah Scazzi non è solo un caso di cronaca nera, ma un capitolo doloroso nella vita di una famiglia e di una comunità. Mentre i processi legali continuano e le ferite restano aperte, il desiderio di giustizia e verità rimane forte. Il ricordo di Sarah vive attraverso le parole di chi l’ha amata e attraverso la determinazione di chi lotta affinché la sua storia non venga dimenticata.



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