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Sara Campanella, difensore di Argentino, a Fanpage: “Non chiederò l’assoluzione, possibile una perizia psicologica”



Le indagini sul femminicidio di Sara Campanella, avvenuto il 31 marzo a Messina, continuano con fervore. Stefano Argentino, reo confesso, è attualmente in carcere con l’accusa di omicidio, aggravato da premeditazione, crudeltà e motivi futili. Oggi, sabato 12 aprile, è previsto il sequestro dei dati contenuti nei cellulari di Argentino e dei suoi genitori, inclusi messaggi, audio e fotografie. Ma perché anche i dispositivi dei genitori sono sotto esame?



Secondo quanto affermato dall’avvocato di Argentino, Giuseppe Cultrera, questa prassi è necessaria poiché il giovane vive con i genitori. Inoltre, l’analisi dei cellulari della madre e del padre è volta a chiarire la posizione della madre, che inizialmente era stata sospettata di aver tentato di allontanare il figlio dalla scena del crimine. Gli avvocati precedenti, Stefano Andolina e Rosa Campisi, avevano dichiarato: “La donna, il giorno dell’omicidio di Sara Campanella, aveva ricevuto una chiamata del figlio disperato e che minacciava di togliersi la vita insistentemente. Il figlio non ha mai fatto riferimento però durante la chiamata all’omicidio”. La madre si era quindi recata da Argentino per cercare di aiutarlo.

In un tentativo di tenere lontano dalla tragedia anche l’altro figlio, la madre di Stefano Argentino lo ha accompagnato in un B&B di famiglia a Noto. Gli avvocati avevano specificato che “la signora non aveva i mezzi economici per allontanarsi con il nostro assistito per giorni. Voleva però assicurarsi che non avesse più intenzione di uccidersi e poi avrebbe fatto la cosa giusta, ovvero andare dai carabinieri”. Questo perché la donna aveva inviato un messaggio all’altro figlio, informandolo che si sarebbe assentata per due giorni per un motivo di salute.

È importante sottolineare che la madre di Argentino non verrà indagata per favoreggiamento dalla Procura di Messina a meno che non emergano prove di comportamenti più gravi legati al delitto. Il sequestro dei cellulari e delle loro informazioni mira a scoprire eventuali collegamenti o responsabilità.

Nel frattempo, la famiglia di Stefano Argentino ha deciso di cambiare avvocato, nominando Giuseppe Cultrera dopo aver parlato con il figlio in carcere. Cultrera ha spiegato: “Ero stato contattato dalla famiglia i giorni successivi l’omicidio. Li conosco, ma qui a Noto ci conosciamo tutti. Poi mi è arrivata a sorpresa la nomina: la famiglia mi ha spiegato che i precedenti avvocati erano stati scelti un po’ per la fretta del momento”.

Il nuovo avvocato ha rivelato a Fanpage.it quali saranno le sue strategie difensive: “Non potrà puntare all’assoluzione: è reo confesso ed è stato ripreso dalle telecamere. Ma certamente cercherò di capire cosa c’è dietro l’omicidio, il reale movente. Perché o sei un criminale efferato oppure dietro ci potrebbe essere altro di quanto emerso finora”. Cultrera ha intenzione di richiedere una perizia per comprendere meglio la situazione, specificando che non sarà per valutare l’incapacità di Argentino, ma piuttosto per ottenere una valutazione psicologica.

Martedì prossimo, Cultrera incontrerà Stefano Argentino per la prima volta per discutere della sua posizione. Tra i punti da chiarire c’è anche l’aggravante della crudeltà, che potrebbe essere messa in discussione poiché l’unica coltellata che ha causato la morte di Sara Campanella è stata una sola. Le indagini proseguono, e gli inquirenti stanno lavorando per raccogliere ulteriori prove e testimonianze che possano chiarire il contesto del delitto.



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