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Omicidio Willy, la madre dopo la sentenza d’Appello bis: “I fratelli Bianchi riflettano sulla fortuna di essere vivi”



La sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma ha portato a una condanna definitiva per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, coinvolti nell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto il 6 settembre 2020 a Colleferro. Marco Bianchi è stato condannato all’ergastolo, mentre Gabriele Bianchi dovrà scontare 28 anni di carcere. La decisione dei giudici è stata accolta con emozione dalla madre di Willy, Lucia, che ha rilasciato una dichiarazione toccante all’uscita dall’Aula del Tribunale.



Mi auguro che i fratelli Bianchi imparino a rispettare gli altri e a fare in modo che un’altra famiglia non viva quello che abbiamo vissuto noi”, ha affermato Lucia, esprimendo il desiderio che i condannati riflettano sul valore della vita e delle relazioni familiari. Nel suo commento, ha sottolineato il dolore incommensurabile che la sua famiglia ha subito, affermando: “Le condanne non ci ridaranno Willy. A noi di Willy è rimasta solo una fotografia e la sua voce è solo un lontano ricordo”.

Il processo bis si è svolto oggi, venerdì 14 marzo, e ha visto i giudici riconoscere le attenuanti generiche solo per Gabriele Bianchi, mentre Marco ha ricevuto una condanna senza attenuanti. L’avvocato Massimo Ferrandino, che rappresenta il Comune di Artena come parte civile, ha commentato la sentenza, evidenziando la severità delle pene inflitte. “Le pene stabilite dai giudici per i fratelli Bianchi sono severe, ma rispecchiano un accaduto cruento ed efferato”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dalla pubblica accusa.

Il procuratore generale aveva chiesto per entrambi gli imputati la condanna all’ergastolo, sostenendo che la morte di Willy rappresenta un evento indecente, sia per le modalità in cui è avvenuta sia per i motivi che l’hanno scatenata. In particolare, il procuratore ha affermato che nel primo processo d’Appello i fratelli Bianchi “si sono salvati solo per errore dei giudici”.

Il caso di Willy Monteiro Duarte ha suscitato un forte dibattito pubblico, evidenziando la questione della violenza giovanile e la necessità di una maggiore sensibilizzazione su temi di rispetto e convivenza civile. La sentenza odierna rappresenta un passo importante per la giustizia e per la memoria di Willy, ma non può restituire alla sua famiglia ciò che hanno perso.

La comunità di Colleferro e le istituzioni locali hanno seguito con attenzione l’evoluzione del processo, sperando che le condanne possano servire da monito per prevenire futuri atti di violenza. La madre di Willy ha espresso il desiderio che i giovani comprendano l’importanza della vita e delle relazioni, auspicando che le esperienze dolorose della sua famiglia non siano vanificate.



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