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Omicidio Resinovich, Visintin indagato avvistato in Austria: “Qui è pieno di belle signorine”



Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è attualmente iscritto nel registro degli indagati per omicidio in relazione alla morte della moglie, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio successivo in un boschetto. In una conversazione con l’agenzia di stampa Ansa, Visintin ha dichiarato: “Sono in Austria”, spiegando che si è recato lì per riposarsi, poiché non si sentiva bene. Ha aggiunto di avere “anche qualche problema fisico”, ma ha affermato di non essere preoccupato per la situazione legale che lo coinvolge, definendola “ingigantita”.



Il fotografo settantaduenne ha raccontato di essere partito da Trieste alle 6:30 del mattino e di aver raggiunto un albergo in Carinzia, nel sud dell’Austria, in prossimità del confine con il Friuli Venezia Giulia, una meta turistica molto frequentata dai triestini. Visintin ha descritto il suo viaggio, affermando di aver impiegato meno di due ore per arrivare e di avere in programma di utilizzare la bicicletta per esplorare i dintorni, in particolare il lago di Felden. “Mi preparo e prendo la bici, forse vado a Felden, farò il giro del lago. Nel pomeriggio andrò in sauna con i soliti amici”, ha aggiunto.

Visintin ha continuato a descrivere la sua giornata, dicendo: “Son venuto su per la Slovenia e non per Tarvisio, oggi non ci ho messo neanche due ore”. Ha spiegato di essere già sistemato in albergo, di aver fatto colazione e di essere ora a letto ad ascoltare la radio. “Verso le 12… mi vesto, farò il giro del lago. Il tempo è bellissimo, non c’è neanche una macchia in cielo”, ha detto. Ha anche menzionato i suoi piani per il pomeriggio, sottolineando che avrebbe trascorso del tempo in sauna con amici di lunga data, aggiungendo: “Da 30 anni siamo sempre gli stessi amici, facciamo le solite cose, si mangia, si beve… un tuffo nel lago gelato tira su il morale. Ci sono belle signorine…”.

Quando gli è stato chiesto quando sarebbe tornato a Trieste, ha risposto evasivamente all’Ansa, dicendo: “Non te lo dico”. In merito alla sua iscrizione nel registro degli indagati per il caso di Liliana Resinovich, ha dichiarato a LaPresse di sentirsi “tranquillo” e “sereno”. Ha spiegato che insieme ai suoi avvocati, Alice e Paolo Bevilaqua, hanno presentato una richiesta per chiarire la situazione legale e decidere i passi successivi da intraprendere. Visintin ha aggiunto che gli inquirenti “dovranno valutare anche gli oggetti presi da casa” durante l’ultima perquisizione, specificando che “erano già stati altre volte in casa mia, non ho cambiato nulla dentro casa”.

La vicenda di Liliana Resinovich ha suscitato un notevole interesse mediatico e pubblico, dato il mistero che circonda la sua morte. La donna era scomparsa senza lasciare traccia e il suo corpo è stato rinvenuto in un’area boschiva, sollevando interrogativi e speculazioni. Gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla sua morte e sul ruolo di Visintin in questa tragica vicenda.



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