Una donna di cinquantacinque anni, residente nell’hinterland di Viterbo, è sotto processo per presunti maltrattamenti nei confronti del figlio undicenne. Le accuse comprendono minacce gravi, tra cui quella di “tagliare la gola”, e violenze fisiche che hanno portato il ragazzo in ospedale. La Procura della Repubblica di Viterbo ha aperto un fascicolo sul caso e la donna, difesa dall’avvocato Paolo Delle Monache, è attualmente imputata. Il giudice ha deciso di affidare il bambino ai nonni.
Il caso è emerso quando il ragazzo è stato ricoverato il 28 novembre 2022, presentando lesioni che hanno insospettito il personale medico. Le ferite, compatibili con percosse, hanno spinto i sanitari a coinvolgere le autorità. Le indagini hanno rivelato una storia di abusi fisici e psicologici perpetrati dalla madre.
Secondo le ricostruzioni processuali, la donna avrebbe utilizzato vari oggetti per colpire il figlio, tra cui scarpe e bottiglie d’acqua. In un episodio particolarmente grave, avrebbe minacciato il ragazzo con un coltello, intimandogli: “Hai cinque secondi di tempo per andare a chiuderti in camera, altrimenti ti taglio la gola.” Queste minacce e le lesioni riportate hanno portato all’apertura del caso giudiziario.
Il processo, basato anche sulle testimonianze del ragazzo, mira a fare luce su una situazione familiare difficile e a garantire giustizia per il giovane vittima di abusi. L’udienza si svolge presso il tribunale di Viterbo, dove la difesa cercherà di dimostrare l’innocenza della donna, mentre l’accusa si concentrerà sulle prove raccolte.
Il caso ha suscitato grande attenzione mediatica e preoccupazione nella comunità locale, evidenziando ancora una volta l’importanza della tutela dei minori e della prevenzione dei maltrattamenti in famiglia. La vicenda sottolinea la necessità di un intervento tempestivo delle istituzioni per proteggere i più vulnerabili e garantire loro un ambiente sicuro.
La situazione attuale vede il ragazzo affidato ai nonni, una misura temporanea volta a garantirne la sicurezza e il benessere. Le autorità lavorano per assicurare che il giovane possa ricevere il supporto necessario per superare le esperienze traumatiche vissute.
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