La città di Messina è scossa dal tragico omicidio di Sara Campanella, una studentessa di 22 anni, avvenuto il 31 marzo scorso per mano di un compagno di Università, Stefano Argentino. In un gesto di commemorazione e sensibilizzazione, l’Atm, l’azienda di trasporto pubblico locale, insieme al Comune, ha affisso manifesti in diverse zone della città, tra cui Piazza Unione Europea e Via Tommaso Cannizzaro. La frase che campeggia sui manifesti è un potente messaggio di autoaffermazione: “Mi amo troppo per stare con chiunque”.
Questo messaggio, che Sara aveva condiviso sui social media poco prima della sua morte, è stato scelto per stimolare una riflessione collettiva sulla violenza di genere e sull’importanza di non rimanere in silenzio. “Un messaggio importante, per riflettere e per ricordare, ogni giorno, che il silenzio non può vincere. Sara continuerà a vivere nel cuore della nostra comunità, come simbolo di forza, consapevolezza e lotta contro la violenza di genere”, hanno dichiarato l’Atm e il Comune di Messina. Inoltre, sui manifesti è presente un invito alle donne a contattare il numero 1522 in caso di necessità.
Intanto, è prevista per oggi l’autopsia sul corpo di Sara, che sarà effettuata per determinare la natura delle lesioni subite. Questa procedura è necessaria per fornire informazioni dettagliate alla procura e permettere il rilascio della salma alla famiglia. I funerali della giovane dovrebbero svolgersi lunedì mattina a Misilmeri, un comune in provincia di Palermo, sua città natale.
Il fratello di Sara, Claudio Campanella, ha espresso il suo dolore e la sua determinazione a ottenere giustizia per la sorella. In un’intervista a La Stampa, ha descritto Sara come “tutto il bello che c’è a questo mondo”, sottolineando quanto fosse amata e apprezzata. “Era la luce, era il sole, le stelle. Qui a Messina si stava abituando, era la sua seconda città”, ha aggiunto. Claudio ha anche rivelato il suo desiderio di affrontare Argentino, il presunto assassino, affermando: “Io un giorno vorrò guardarlo in faccia. L’ho promesso a mia sorella. Vorrò guardarlo in faccia perché gli occhi dicono più delle parole. E vorrò guardare lui e tutti quelli che l’hanno aiutato”.
Il caso di Sara Campanella ha suscitato un’ampia discussione sulla violenza di genere in Italia, evidenziando la necessità di interventi più efficaci per proteggere le donne e sensibilizzare la società su questo tema. I manifesti affissi in città non sono solo un tributo alla giovane vita spezzata, ma anche un appello a tutti affinché si uniscano nella lotta contro la violenza.
Le autorità locali stanno cercando di affrontare la questione della violenza di genere con maggiore serietà, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e supporto per le vittime. Il numero 1522, presente sui manifesti, rappresenta una risorsa fondamentale per le donne che si trovano in situazioni di pericolo e necessitano di aiuto.
La morte di Sara ha colpito profondamente la comunità di Messina, che si sta mobilitando per ricordare la giovane e per garantire che il suo sacrificio non sia vano. Le manifestazioni di solidarietà e le iniziative di sensibilizzazione continuano a crescere, dimostrando che la comunità è unita nella lotta contro la violenza.
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