Ilaria Sula, giovane studentessa universitaria di 22 anni, è stata uccisa dal suo ex ragazzo, Mark Samson, nel suo appartamento situato in via Homs 8, nel quartiere Africano di Roma. Dopo aver commesso il delitto, l’uomo ha cercato di mascherare il suo crimine fingendosi preoccupato per la scomparsa della ragazza, arrivando persino a inviare messaggi alle amiche di Ilaria e a confortare il padre della vittima.
A raccontare quanto accaduto è Cristina, ex collega di lavoro di Ilaria, che ha condiviso i suoi ricordi e le sue impressioni sulla vicenda. Le due avevano lavorato insieme in un ristorante McDonald’s, dove anche Samson era stato impiegato prima di dimettersi per cambiare lavoro. Cristina, che conosceva entrambi, ha spiegato di aver contattato Samson dopo aver appreso della scomparsa di Ilaria, ricevendo una risposta che all’epoca non aveva destato sospetti: “Stiamo cercando di risolvere con la polizia, appena ho notizie ti aggiorno se ci tieni, grazie”. In quel momento, però, Samson aveva già tolto la vita alla giovane.
Secondo quanto riferito da Cristina, Samson continuava a frequentare l’appartamento delle coinquiline di Ilaria, mostrando una falsa preoccupazione per la sua sorte. Non solo, l’uomo si sarebbe avvicinato al padre della ragazza per abbracciarlo e offrirgli conforto, nonostante fosse già consapevole del tragico epilogo. Durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, Samson ha ammesso di aver ucciso Ilaria, ma ha scelto di non fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dell’omicidio, interrompendo le sue dichiarazioni.
Ripercorrendo i ricordi legati alla giovane, Cristina ha descritto Ilaria come una persona riservata, autonoma e determinata. “Si vedeva che le piaceva studiare, era brava. Si pagava l’affitto da sola, era ben impostata tra casa, lavoro e università, era molto autonoma”, ha raccontato. La ragazza, infatti, riusciva a gestire con successo i suoi impegni, dimostrando grande maturità nonostante la giovane età.
Cristina ha poi ricordato alcuni episodi in cui aveva avuto modo di interagire con Samson, definendolo apparentemente tranquillo: “Un paio di volte siamo usciti tutti insieme e non ero a conoscenza di questo suo lato, lo credevamo un tipo tranquillo. Era il suo primo ragazzo ed ero colpita da questa cosa: sembravano avere un buon rapporto, ma lei era una persona molto riservata, e se avevano dei problemi probabilmente non li esternava a lavoro con noi”. Tuttavia, ha ammesso che, una volta appresa la notizia della scomparsa di Ilaria, il comportamento di Samson le era sembrato strano: “Ho mandato un messaggio a Mark e lui ha avuto un comportamento strano, ha detto che stava cercando con la polizia, che stavano facendo le indagini e ci avrebbe fatto sapere”. Nonostante ciò, all’epoca, nessuno poteva immaginare che l’uomo fosse il responsabile della tragedia.
La vicenda ha scosso profondamente non solo chi conosceva Ilaria, ma anche l’intera comunità di Roma. Gli studenti dell’Università La Sapienza, dove la giovane studiava, hanno organizzato manifestazioni per ricordarla e per sensibilizzare sul tema del femminicidio, una piaga che continua a colpire duramente la società. “Non sono arrabbiata, è che non ne posso più: è l’ennesimo femminicidio, ed essendo una persona così vicina fa male, non riesco a concepire sia morta”, ha dichiarato Cristina, esprimendo il dolore e lo sgomento per quanto accaduto.
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