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Marta trovata senza vita in un dirupo a Ischia: arrestato il compagno, l’ha soffocata



Un’importante svolta nelle indagini riguardanti la morte di Marta Maria Ohryzko, una donna ucraina di 33 anni, è avvenuta oggi con l’arresto del suo compagno, Ilia Batrakov, un uomo di 41 anni originario della Russia. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Ischia e il 41enne è ora detenuto nel carcere di Poggioreale, a Napoli, con l’accusa di omicidio doloso pluriaggravato. La tragica scoperta del corpo di Marta risale al 14 luglio 2024, quando fu trovata senza vita in un dirupo sull’isola di Ischia.



Inizialmente, Batrakov era stato sottoposto a fermo per maltrattamenti, poiché erano emerse evidenze di violenze preesistenti nei confronti di Marta. Le indagini, condotte con grande attenzione dai militari dell’Arma e coordinate dalla Procura di Napoli, hanno portato a una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla morte della giovane donna.

L’autopsia sul corpo di Marta Ohryzko ha rivelato informazioni cruciali per il progresso delle indagini. Si è appurato che la donna, dopo essere caduta in un dirupo vicino alla loro abitazione, si era procurata una frattura alla caviglia. Nonostante i suoi tentativi di chiedere aiuto, Batrakov ha ignorato i suoi messaggi e, secondo quanto emerso dalle indagini, è tornato sul luogo del delitto durante la notte. Qui, ha inferto un violento pugno all’occhio sinistro di Marta, prima di soffocarla, causandone la morte.

Le accuse rivolte a Batrakov non si limitano all’omicidio, ma includono anche aggravanti legate ai motivi abietti e futili, oltre al fatto che l’uomo ha agito approfittando di circostanze che hanno ostacolato la possibilità di difesa della vittima. Questo aspetto dell’omicidio è particolarmente grave e sottolinea la brutalità dell’atto.

L’omicidio di Marta ha scosso profondamente la comunità di Barano d’Ischia, e la notizia dell’arresto di Batrakov ha suscitato reazioni di indignazione e incredulità tra i residenti. La vicenda ha messo in luce non solo la violenza domestica, ma anche le dinamiche di controllo e abuso che possono esistere all’interno delle relazioni.

La Procura di Napoli ha dichiarato che le indagini continueranno per chiarire ulteriormente le circostanze che hanno portato alla morte di Marta e per raccogliere eventuali ulteriori prove. La comunità locale e le organizzazioni che si occupano di violenza domestica stanno seguendo con attenzione gli sviluppi del caso, nella speranza che possa portare a una maggiore consapevolezza e prevenzione di simili tragedie in futuro.



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