La vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, ha attirato l’attenzione per alcune dichiarazioni inopportune catturate dalle telecamere dell’Aula di Palazzo Madama. Durante una seduta dedicata all’esame del ddl delega sull’intelligenza artificiale, Ronzulli ha affermato: “Non me ne frega un c… di quello che pensa Renzi”, riferendosi al leader di Italia Viva, Matteo Renzi. La registrazione del fuorionda è stata successivamente condivisa sui social dalla presidente dei senatori di Italia Viva, Raffaella Paita, che ha commentato la situazione.
Paita ha sottolineato il tono utilizzato da Ronzulli, affermando che “è questo il linguaggio con cui la vicepresidente del Senato si rivolge a un leader dell’opposizione”. Ha inoltre criticato il clima presente in Aula, definendo il Senato un “bar dello sport di persone mediocri e volgari”. La presidente dei senatori di Italia Viva ha posto la domanda se Ronzulli avesse intenzione di scusarsi o continuare a ignorare le critiche.
Il contesto di queste dichiarazioni è stato l’esame di un emendamento relativo alla protezione delle comunicazioni strategiche in Italia, parte del ddl sull’intelligenza artificiale, che è stato approvato in prima lettura. L’emendamento proposto dai Democratici prevedeva che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati nel settore pubblico fossero installati su server ubicati nel territorio nazionale. Questo per garantire la sovranità e la sicurezza dei dati sensibili dei cittadini. Un’altra proposta, avanzata da Fratelli d’Italia, mirava a specificare che i dati strategici dovessero essere gestiti in un contesto di sicurezza nazionale.
Entrambi gli emendamenti sono stati respinti, suscitando la reazione dei parlamentari, tra cui quella di Matteo Renzi, il quale ha sollevato preoccupazioni sul fatto che le norme potessero ostacolare eventuali accordi con aziende come Elon Musk e Starlink. Durante il tumulto in Aula, Ronzulli ha invitato i presenti a tornare ai propri posti, pronunciando le parole che hanno sollevato tanto scalpore.
Renzi ha risposto alle affermazioni di Ronzulli, affermando: “Ecco l’eleganza, lo stile, il rispetto istituzionale delle influencer della destra. La vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, stamani, mentre parlavo in Aula ha detto questo di me”. Ha continuato a descrivere la situazione in Aula come una mancanza di rispetto per la democrazia parlamentare, evidenziando che “non ti fanno parlare, ti fanno leggi contro, ti aggrediscono”. Nonostante le critiche, ha dichiarato di non essere intimidito e di continuare a “andare avanti a testa alta”.
A fronte delle polemiche, Licia Ronzulli ha risposto alle accuse di Renzi affermando che, al contrario, sarebbe lui a dover chiedere scusa per la maleducazione mostrata nei confronti della presidenza del Senato durante la seduta. Ha ribadito la sua indifferenza verso gli attacchi personali e ha confermato di aver rispettato il regolamento, sottolineando che “le critiche del senatore Renzi sono per me medaglie al valore”. Ha aggiunto che comprende il bisogno di visibilità di Renzi, ma ha chiarito che il Senato non è un luogo per promuovere libri.
Questo scambio di accuse ha messo in luce le tensioni esistenti tra i membri del governo e dell’opposizione, e ha sollevato interrogativi sul linguaggio e sul comportamento all’interno delle istituzioni. La questione del rispetto reciproco e della dignità istituzionale è stata messa in discussione, evidenziando come le dinamiche politiche possano influenzare il dibattito pubblico.
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