La relazione tra Valeria Marini e sua madre, Gianna Orrù, è stata messa a dura prova da una truffa finanziaria che ha coinvolto la Orrù. Le due si sono incontrate negli studi di Domenica In, ma non si parlano da mesi. Il tentativo di Mara Venier di farle dialogare è fallito. Durante il programma, Valeria Marini ha dichiarato: “Se ho sbagliato, ti chiedo scusa. Non me ne sono resa conto. Per te, ci sono e ci sarò sempre”. La risposta della madre è stata: “Le cose private non vengono messe in piazza, le ha sbandierate ovunque”.
La frattura tra madre e figlia è in parte attribuita a una truffa da 350mila euro che ha colpito Gianna Orrù. La madre della soubrette ha perso una somma considerevole investendo in bitcoin, su consiglio di un produttore cinematografico. Valeria Marini ha rivelato a Vanity Fair che non ha contatti con la madre da settembre e non si sono viste nemmeno a Natale. Ha spiegato che la truffa ha distrutto e isolato la madre, portandola ad accettare di partecipare a “Ne vedremo delle belle” per cercare di distrarsi e ritrovare il sorriso.
Durante il processo, Valeria Marini ha testimoniato riguardo all’impatto devastante che la truffa ha avuto sulla madre: “Questa persona ha distrutto mia madre, che essendo una donna d’onore si vergognava di essere stata raggirata al punto di rifiutarsi persino di aprirmi la porta di casa”. Ha aggiunto che inizialmente non comprendeva il malessere della madre, sospettando un problema di salute. Solo in seguito ha scoperto la verità, mentre la madre sperava ancora di recuperare il denaro, soprattutto per una questione d’onore. Valeria Marini ha offerto la sua casa alla madre, che non poteva più permettersi di pagare l’affitto.
La truffa è iniziata quando Gianna Orrù ha conosciuto il produttore, che le era stato presentato per un cortometraggio. Successivamente, la madre di Valeria Marini lo ha contattato per modifiche al progetto, e l’uomo si è presentato come esperto di trading online, convincendola a investire. Quando la somma investita non ha prodotto i guadagni sperati, la Orrù ha chiesto indietro i soldi, senza successo. Gli investigatori hanno scoperto che si trattava di una truffa, orchestrata simulando di essere un investitore autorizzato con contatti in una società cinese, arrivando a stipulare falsi contratti di investimento.
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