Un ragazzo di Seregno, noto con il nome di fantasia Matteo, ha condiviso la sua esperienza con Don Samuele Marelli, ex direttore della Fondazione degli oratori milanesi, attualmente accusato di presunti abusi sessuali su minori. Cresciuto nell’oratorio dove Marelli esercitava la sua funzione, Matteo ha descritto come il sacerdote cercasse di conquistare l’affetto dei giovani, comportandosi in modo molto simile a loro.
Matteo, ora maggiorenne, ha trascorso gran parte della sua gioventù nell’ambiente parrocchiale di Seregno, ricoprendo ruoli come animatore e cerimoniere. Ha raccontato di aver vissuto diverse esperienze significative con Don Samuele, dai campi estivi agli incontri per i giovani.
Quando è stata annunciata l’assenza di Marelli, la reazione dei ragazzi è stata di sorpresa e sospetto. “Partiamo dall’anno scorso: quando abbiamo saputo, è stato detto durante la messa, che don Samuele se n’era andato, la sua partenza è sembrata a tutti strana, così misteriosa, nascosta, senza lasciare detto nulla a nessuno”, ha spiegato Matteo. Durante una settimana di vita comune, il tema centrale delle discussioni è stato proprio il sentimento di smarrimento per la sua improvvisa assenza.
Riflettendo su come si sentivano, Matteo ha rivelato: “Personalmente ritenevo che fosse successo qualcosa di grave e credevo anche proprio legato al tema della sessualità. Almeno per un secondo, già allora, mi era balenata l’ipotesi degli abusi sessuali”. Questa intuizione, secondo lui, era legata al modo in cui Marelli si relazionava con i ragazzi, cercando di apparire come uno di loro.
“Voleva piacere a noi ragazzi, soprattutto ai ragazzi maschi. Con le ragazze invece non è mai riuscito”, ha aggiunto Matteo, descrivendo come il sacerdote si comportasse in modo provocatorio, cercando approvazione anche sul suo aspetto fisico. Ha raccontato di episodi in cui Marelli si mostrava senza maglietta per attirare l’attenzione, evidenziando un comportamento che appariva immaturo e inappropriato.
Un episodio che ha colpito particolarmente Matteo è stato quando ha visto una foto di Marelli nudo, coperto solo da un’emoji. “Ce l’aveva fatta vedere sul suo cellulare. Per far vedere quanto fosse bello, per mostrarci insomma che era fisicato”, ha dichiarato, sottolineando la sua impressione di pena per il sacerdote, che sembrava cercare disperatamente di farsi accettare.
In seguito all’emergere delle accuse, Matteo ha partecipato a incontri organizzati in oratorio per discutere della situazione. Durante uno di questi eventi, una professionista ha menzionato un episodio di abuso sessuale, rivelando che una vittima era presente e aveva avuto il coraggio di farsi avanti. “Sta facendo un percorso riabilitativo, così come tutte le altre famiglie coinvolte”, ha affermato Matteo.
Infine, ha espresso un desiderio di incoraggiare chiunque avesse avuto esperienze simili a farsi avanti. “Spero che i ragazzi e gli adulti che sentiranno questa nostra storia a Seregno, se magari sono stati a contatto con don Samuele e hanno visto o subito qualcosa, trovino il coraggio di farsi avanti e di portare davanti ai giudici competenti tutte le prove necessarie e utili”, ha concluso.
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