La Cina ha deciso di sospendere l’esportazione di terre rare e magneti strategici, una mossa che potrebbe influenzare pesantemente l’approvvigionamento degli Stati Uniti e di altre nazioni. Questi materiali sono essenziali per vari settori, tra cui l’industria automobilistica, aerospaziale, bellica e dei semiconduttori. Come riportato dal New York Times, spedizioni di tali risorse sono attualmente ferme in diversi porti cinesi, in attesa di nuove normative governative.
Questa decisione si inserisce nel contesto delle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, accentuate dai dazi imposti dall’amministrazione Trump. Il giornale americano descrive la mossa di Pechino come una “ritorsione” che potrebbe portare a un’interruzione definitiva delle forniture, colpendo anche alcuni appaltatori militari statunitensi.
Il 4 aprile, Pechino ha introdotto restrizioni sull’esportazione di sei metalli delle terre rare pesanti (HREE) e dei relativi magneti, di cui la Cina detiene circa il 90% della produzione mondiale. Le nuove regole richiedono licenze speciali per l’esportazione, ma il sistema autorizzativo è ancora in fase di sviluppo, lasciando molte spedizioni internazionali in sospeso.
Nel frattempo, la Cina ha cercato di rafforzare i legami con l’Europa. Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato: “Pechino è pronta a rafforzare la cooperazione con l’UE e con la comunità internazionale per difendere l’equità e la giustizia nel commercio globale”. Durante una conferenza stampa, Lin ha criticato l’approccio unilaterale di Washington, accusandola di destabilizzare il sistema commerciale internazionale con dazi e pressioni economiche.
Lin ha sottolineato che Cina e UE, rispettivamente seconda e terza potenza economica mondiale, hanno la responsabilità di sostenere la globalizzazione e le regole del WTO. “Entrambe le parti condividono un impegno per un sistema multilaterale equo e stabile”, ha aggiunto.
Parallelamente, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato un tour nel Sudest asiatico, iniziando con una visita ufficiale in Vietnam. Qui sono stati firmati 45 accordi di cooperazione, coprendo settori che vanno dall’intelligenza artificiale alle ferrovie, fino ai pattugliamenti marittimi congiunti. Questi accordi mirano a rafforzare le relazioni bilaterali nonostante le tensioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale. “Vietnam e Cina si trovano di fronte a una svolta storica e devono avanzare mano nella mano”, ha dichiarato Xi durante l’incontro con il segretario generale del Partito Comunista vietnamita, To Lam. Il Vietnam ha ribadito la volontà di consolidare una partnership “sostanziale, equilibrata e duratura”.
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