La tragica morte di Ilaria Sula, ventiduenne residente a Roma, ha sconvolto l’opinione pubblica. La giovane è stata brutalmente uccisa con tre coltellate al collo, che le hanno causato uno shock emorragico fatale. L’autopsia, disposta dalla procura di Roma e condotta presso l’istituto di medicina legale de La Sapienza, ha rivelato che la ragazza avrebbe tentato di difendersi durante l’aggressione. Sul suo corpo sono state individuate altre ferite che testimoniano il disperato tentativo di salvarsi dalla furia omicida del suo ex fidanzato, Mark Samson, ventitreenne che ha confessato il delitto.
Il corpo di Ilaria Sula è stato ritrovato otto giorni dopo la denuncia di scomparsa, avvenuta il 25 marzo scorso. La giovane era stata chiusa in una valigia e abbandonata in un dirupo sul monte Guadagnolo, nel comune di Capranica Prenestina, lungo la strada provinciale che conduce a Poli, alle porte della capitale. Gli investigatori stanno ancora cercando di stabilire con precisione il giorno e l’ora del decesso, ma potrebbero essere necessari ulteriori esami per far luce su questi dettagli.
Nel frattempo, le indagini si concentrano sull’appartamento nel quartiere Africano di Roma, dove viveva Mark Samson. Gli inquirenti hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella casa, dove sono state rinvenute tracce di sangue e il coltello che sarebbe stato utilizzato per compiere l’omicidio. Sebbene il ventitreenne abbia dichiarato di aver gettato via l’arma, gli investigatori l’hanno trovata nell’abitazione, insieme a prove che indicano un tentativo di ripulire la scena del crimine. La richiesta di convalida del fermo per Samson è stata avanzata, mentre si indaga anche sulla posizione dei genitori del ragazzo, che si trovavano in casa al momento dell’omicidio. Gli investigatori stanno verificando se abbiano avuto un ruolo nell’occultamento del cadavere.
Le telecamere di sorveglianza hanno fornito ulteriori elementi utili alle indagini. Una videocamera ha ripreso l’automobile di Mark Samson mentre transitava a circa 500 metri dal luogo in cui è stata ritrovata la valigia contenente il corpo di Ilaria Sula. Il veicolo è stato avvistato il 26 marzo, il giorno successivo alla denuncia di scomparsa, intorno alle ore 18. Gli inquirenti stanno analizzando i movimenti del ventitreenne per ricostruire con precisione il percorso e i tempi dell’occultamento.
Un altro elemento inquietante emerso dalle indagini riguarda l’utilizzo del profilo social di Ilaria Sula da parte di Mark Samson dopo il femminicidio. L’ex fidanzato avrebbe inviato messaggi e pubblicato storie su Instagram fingendo di essere la ragazza, nel tentativo di tranquillizzare amici e coinquiline sempre più preoccupati per la sua scomparsa. “Sto bene, grazie a tutti”, si legge in una delle storie postate dal ventitreenne. Tuttavia, questo comportamento ha sollevato sospetti tra coloro che conoscevano Ilaria, come spiegato da un ex collega della giovane. “Era strano, perché poi in privato continuava a non rispondere. Ci siamo preoccupati ancora di più, non avrebbe liquidato tutti con due parole nelle storie”, ha dichiarato. I sospetti sono aumentati quando Samson ha risposto agli amici che si sarebbero occupati della situazione le autorità, rivelando che lui e Ilaria si erano lasciati.
La comunità universitaria frequentata da Ilaria Sula si è stretta nel dolore per la perdita della giovane, organizzando un corteo per ricordarla. La vicenda ha scosso profondamente Roma e l’Italia intera, riaccendendo il dibattito sulla violenza di genere e sulla necessità di prevenire simili tragedie.
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