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Il biologo italiano scomparso in Colombia: ritrovati solo testa e braccia, tutti i dettagli sul caso che fa discutere



Sono stati rinvenuti alcuni resti del corpo di Alessandro Coatti, biologo molecolare di 42 anni originario di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, trovato morto a Santa Marta, in Colombia. Una valigia contenente la testa e le braccia dello scienziato è stata scoperta nelle vicinanze dello stadio Sierra Nevada, nel quartiere di Villa Betel, una zona periferica della città. Le autorità locali, con il supporto dell’Ambasciata italiana a Bogotà, stanno indagando per chiarire le circostanze della sua morte e cercare il resto del corpo.



Secondo le prime ricostruzioni, Alessandro Coatti si trovava in Colombia da turista, nell’ambito di un viaggio iniziato a gennaio che lo aveva già portato in Perù, Bolivia ed Ecuador. Arrivato a Santa Marta, avrebbe alloggiato in un hotel locale. Stando a fonti investigative, sabato scorso il ricercatore sarebbe rientrato nella sua stanza intorno alle 20, per poi uscire due ore dopo, probabilmente diretto verso uno dei locali della zona. Da quel momento, però, si sono perse le sue tracce. Il giorno successivo, alle 13:30, i resti di Coatti sono stati ritrovati all’interno di una valigia abbandonata. Il riconoscimento è stato possibile grazie a un braccialetto che il ricercatore indossava.

La polizia colombiana ha avviato una complessa indagine per ricostruire gli ultimi spostamenti dello scienziato e individuare eventuali responsabili. Le circostanze della sua morte appaiono oscure e, al momento, non si esclude alcuna pista. L’Ambasciata italiana sta fornendo assistenza alla famiglia di Coatti, sia per il riconoscimento della salma sia per agevolare la collaborazione con le autorità locali. “Stiamo lavorando per fare luce su quanto accaduto”, hanno dichiarato fonti diplomatiche.

Alessandro Coatti era un ricercatore stimato, con una carriera di otto anni presso la Royal Society of Biology di Londra. Durante il suo viaggio in Sudamerica, aveva mostrato interesse per la biodiversità della regione, in particolare per l’area montuosa di Minca, situata a circa 20 chilometri da Santa Marta. Secondo alcune testimonianze, nei giorni precedenti alla sua scomparsa, Coatti avrebbe cercato informazioni per esplorare questa zona, nota per la sua giungla e la ricchezza di specie naturali.

La scoperta del corpo mutilato del biologo ha scosso profondamente sia la comunità scientifica sia i suoi conoscenti. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia accaduto nelle ore successive alla sua uscita dall’hotel. La zona in cui è stata ritrovata la valigia è considerata periferica e poco frequentata, un dettaglio che potrebbe fornire indizi utili alle indagini. Al momento, la polizia non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni sui progressi dell’inchiesta.

La morte di Alessandro Coatti si inserisce in un contesto che rende le indagini particolarmente complesse. Santa Marta, pur essendo una meta turistica conosciuta, è anche teatro di episodi di criminalità, spesso legati al traffico di droga e ad altre attività illecite. Tuttavia, non è ancora chiaro se la tragica fine del biologo italiano sia collegata a contesti criminali locali o se si tratti di un episodio isolato.

La famiglia di Coatti, profondamente colpita dalla notizia, sta ricevendo il supporto delle autorità italiane per affrontare questa difficile situazione. Intanto, la comunità scientifica internazionale ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di un professionista di grande talento, ricordato per il suo impegno nella ricerca e per la sua passione per la natura.



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