La comunità di Saonara, in provincia di Padova, è rimasta profondamente turbata dalla scomparsa della foto di Giulia Cecchettin, la giovane di 22 anni vittima di un femminicidio avvenuto nel novembre 2023. L’immagine, incorniciata e posta sull’altare della chiesa del paese, è stata sottratta presumibilmente nella giornata di venerdì. Il gesto ha scosso sia la famiglia della ragazza sia i residenti del piccolo centro, dove Giulia è sepolta accanto alla madre Monica.
A denunciare l’accaduto è stato Andrea Camerotto, zio materno di Giulia, attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook “Sei di Saonara se…”. Nel messaggio si legge: “Qualcuno ha rubato o nascosto la foto di Giulia Cecchettin posta sull’altare in chiesa a Saonara. Ci sono le telecamere in chiesa. Niente di grave ma il gesto infastidisce la comunità e la famiglia. Chiunque sia stato è pregato di rimetterla al suo posto e vergognarsi”.
L’episodio è stato prontamente segnalato ai carabinieri della stazione di Legnaro, che hanno avviato le indagini per risalire all’autore del furto. Gli investigatori hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza installate sia all’interno che all’esterno della chiesa. Tuttavia, al momento non sono emersi testimoni oculari né elementi utili per identificare il responsabile.
La vicenda ha suscitato un’ondata di indignazione tra gli abitanti di Saonara. Molti hanno espresso il loro sdegno nei commenti al post dello zio di Giulia. Tra le reazioni più dure si legge: “Chi ha fatto questo gesto è di una bassezza infinita” e “Giulia è stata portata via come la sua immagine in cornice, per forza, rubata; c’è da meditare, approfondire, basta co’ sta vergogna”. Non manca, però, chi cerca di interpretare l’episodio in modo meno grave, ipotizzando che possa trattarsi di un gesto impulsivo: “Speriamo sia stato solo il gesto leggero di qualche ragazzo e non qualcosa di più grave”.
La figura di Giulia Cecchettin resta al centro dell’attenzione pubblica anche a mesi di distanza dalla sua tragica morte. La giovane era stata uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per il delitto. La sua storia ha scosso profondamente l’opinione pubblica, diventando simbolo della lotta contro la violenza di genere. La comunità di Saonara, dove vivono i nonni e gli zii materni di Giulia, si è stretta attorno alla famiglia per ricordarla e onorarne la memoria.
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