Un dramma familiare ha sconvolto il quartiere Marconi di Roma, dove un ragazzo di tredici anni è deceduto a seguito di un grave incidente domestico. Il giovane, ricoverato in condizioni disperate presso l’ospedale San Camillo, è spirato nelle prime ore di lunedì 7 aprile, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo.
L’incidente è avvenuto nella serata di sabato 5 aprile, all’interno dell’abitazione in via Cardano. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo si trovava in casa insieme al padre e al fratello maggiore, una guardia giurata in possesso regolare di un’arma da fuoco. Quest’ultimo avrebbe lasciato la pistola smontata su un tavolo prima di allontanarsi per fare una doccia. Durante la sua assenza, il tredicenne avrebbe preso i componenti dell’arma e tentato di rimontarli, quando è partito accidentalmente il colpo che lo ha colpito alla testa.
Immediatamente soccorso, il giovane è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso del San Camillo, dove i medici hanno fatto il possibile per stabilizzarlo. Tuttavia, le sue condizioni sono apparse fin da subito gravissime e il quadro clinico è progressivamente peggiorato fino al tragico epilogo.
La dinamica dell’incidente è ancora oggetto di indagine da parte della Squadra Mobile e del commissariato San Paolo. Gli investigatori stanno esaminando il telefono del ragazzo per verificare se avesse cercato informazioni online su come assemblare una pistola. Sebbene non siano emerse ricerche specifiche su tutorial o video riguardanti armi, ulteriori accertamenti verranno effettuati per chiarire ogni dettaglio dell’accaduto.
Al momento, non risultano persone formalmente indagate. Tuttavia, il fratello maggiore potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di omesso controllo dell’arma da fuoco. L’arma era detenuta legalmente, ma la sua mancata custodia adeguata potrebbe configurare una responsabilità penale.
La tragedia ha scosso profondamente i familiari e gli amici del ragazzo, che si sono stretti attorno ai genitori e al fratello in un momento di dolore incommensurabile. “Speriamo in un miracolo”, aveva dichiarato il padre del tredicenne nelle ore successive al ricovero, ma purtroppo ogni speranza si è spenta con la notizia del decesso.
Gli agenti hanno effettuato un sopralluogo dettagliato nell’abitazione per raccogliere elementi utili all’indagine. La pistola e le sue componenti sono state sequestrate per essere sottoposte ad analisi balistiche. Gli inquirenti stanno inoltre valutando le modalità con cui l’arma fosse custodita e se fossero state rispettate tutte le norme previste dalla legge per la sicurezza.
Questo drammatico episodio solleva nuovamente l’attenzione sull’importanza di una gestione responsabile delle armi da fuoco all’interno delle abitazioni. La vicenda mette in luce i rischi connessi alla presenza di armi in contesti familiari, soprattutto in presenza di minori.
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