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“È mai stato con una prostituta?”: la risposta di Bruno Vespa alla provocazione di Efe Bal



Un episodio inaspettato ha caratterizzato la trasmissione di Porta a Porta, con la presenza di Efe Bal, che ha scosso il salotto buono della televisione italiana. Durante un lungo segmento dedicato al codice Ateco 96.99.92, finalizzato alla regolamentazione fiscale della prostituzione, Efe Bal ha lanciato una domanda diretta al conduttore Bruno Vespa: “Lei è mai stato con una prostituta?” La domanda ha colto Vespa alla sprovvista, il quale ha risposto con un gesto quasi sacro, aprendo le mani e dichiarando: “Ma naturalmente no.” Efe Bal, non trattenendo l’ironia, ha replicato con un applauso sarcastico e un sorrisetto eloquente, ripetendo più volte: “No, no, no,” come per insinuare che la risposta fosse poco credibile.



Il codice Ateco 96.99.92, che si inserisce nella nuova classificazione Ateco 2025, rappresenta un tentativo di far emergere un settore spesso relegato nell’ombra. Con circa 100.000 lavoratori del sesso e un giro d’affari annuo di 4,7 miliardi di euro, l’Italia sta cercando di regolarizzare fiscalmente la prostituzione. Tuttavia, la normativa riguarderà esclusivamente gli operatori economici residenti e le attività legali, escludendo qualsiasi forma di sfruttamento o favoreggiamento, che rimangono reati secondo la legge Merlin.

Efe Bal, una figura controversa nel panorama italiano, è diventata nota anche per la sua battaglia contro il fisco, con un contenzioso di oltre un milione di euro che è poi finito in prescrizione. Durante il programma, ha espresso i suoi dubbi sulla possibilità che i lavoratori del sesso si presentino per ottenere il codice fiscale necessario per la regolarizzazione: “Chi si presenterà per ottenere questo codice? Chi avrà il coraggio di dichiararsi?”

La storica e giornalista Lucetta Scaraffia ha condiviso il suo punto di vista sulla questione, affermando che la regolamentazione della prostituzione potrebbe portare benefici alle donne che esercitano questa attività. “Io penso che sia opportuno che venga regolamentata. Questa attività regolamentata è un vantaggio per le donne che la praticano. Così, gli uomini devono pagare in modo tracciabile la prestazione,” ha dichiarato Scaraffia. Secondo lei, questo approccio potrebbe anche aiutare a far emergere la figura degli uomini che usufruiscono dei servizi delle prostitute, così come coloro che le proteggono.

Efe Bal, però, ha messo in evidenza una realtà difficile da ignorare: “È ovvio che gli uomini non lascerebbero il proprio codice fiscale per farsi tracciare. Pensiamo in Svizzera. Se vai a Lugano, paghi una tassa a forfait per un mese, due mesi o tre mesi e puoi operare regolarmente. Non c’è per forza bisogno di identificare i clienti. Perché mai? Al 90% sono uomini sposati, hanno figli, non è possibile.”

La discussione ha sollevato interrogativi su come una regolamentazione simile possa funzionare nella pratica, e se gli uomini sarebbero disposti a rendere tracciabili le loro spese in questo ambito. La proposta di un sistema simile a quello svizzero è stata accolta con scetticismo da Efe Bal, che ha concluso con una nota ironica, citando una vignetta di Osho (Federico Palmaroli): “Prego…Pin e tasto verde.”



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