Sara Campanella ha registrato una serie di audio che mettono in luce la sua drammatica situazione, probabilmente per avere prove a sostegno di una richiesta di protezione contro Stefano Argentino, il suo persecutore. Questi audio offrono uno spaccato crudo e chiaro del comportamento di uno stalker, rivelando il tormento che Sara ha dovuto affrontare.
Il reato di stalking è stato formalmente riconosciuto in Italia con una legge del 2009 e comprende una vasta gamma di comportamenti, dalle minacce e lesioni alle comunicazioni indesiderate. Prima dell’adozione di questa legge, molte di queste azioni erano considerate socialmente accettabili, rendendo difficile il riconoscimento del fenomeno da parte di chi dovrebbe intervenire per proteggere le vittime. L’ossessione persecutoria può manifestarsi in diverse dinamiche relazionali, ma spesso è associata a ex partner che non accettano la fine di una relazione e cercano di mantenere un contatto attraverso molestie costanti.
Tuttavia, il caso di Sara Campanella e Stefano Argentino rappresenta un’altra tipologia di stalker, nota come “cercatori di intimità”. Questi individui sviluppano un’ossessione verso una vittima, convinti che la persona sia destinata a loro, arrivando a credere di avere una relazione, anche quando non esiste. Durante le registrazioni, Argentino afferma: “Se non volevi niente, me lo dicevi”, evidenziando la sua convinzione di avere diritto a una relazione con Sara. La risposta di Sara è chiara: “E ora te lo dico: non voglio niente da te. Spero che ora dopo un anno, di essere stata chiara.”
Le parole di Sara confermano che Argentino, attraverso le sue molestie, cercava di instaurare una relazione con lei. “Io non voglio ottenere nulla, sei tu che vuoi ottenere qualcosa se mi segui”, afferma, sottolineando come le sue azioni non siano state mai desiderate. Sara continua dicendo: “Dov’è questa relazione? […] non c’è niente, non c’è manco una relazione, non c’è manco un che fai, come stai?”.
La scelta di uno stalker di continuare a perseguitare una vittima è spesso giustificata da una distorta legittimazione del proprio comportamento. “Sono stanca di essere ogni volta seguita”, dice Sara, mentre Argentino cerca di minimizzare le sue azioni, affermando: “L’ho fatto due volte perché è l’unico modo per parlare con te”. Questo dimostra come lo stalker possa percepire ogni contatto, anche se indesiderato, come un’opportunità per avvicinarsi alla vittima.
Le registrazioni mostrano anche la difficoltà di Argentino nel riconoscere i segnali di rifiuto. Quando Sara afferma di essere fidanzata, lui risponde: “Non è vero”, rivelando la sua incapacità di accettare la realtà. “Sei fidanzata da un anno però mi hai detto a me di uscire”, aggiunge, confondendo ulteriormente la situazione.
Questi comportamenti evidenziano come la vittima venga vista dallo stalker non come una persona da rispettare, ma come un oggetto delle proprie ossessioni. Le azioni quotidiane e le interazioni vengono interpretate attraverso il filtro della propria convinzione, portando il persecutore a negare la realtà. Sara chiede: “E cortesemente mi lasci stare?”, ma Argentino risponde: “Se è l’unico modo per fare”, mostrando come la sua ossessione lo porti a ignorare i desideri e i bisogni di Sara.
Inizialmente, molti stalker non mostrano aggressività, ma la rabbia e la violenza possono emergere in risposta ai continui rifiuti da parte della vittima. “Quindi è finita?”, chiede Argentino, mentre Sara cerca di allontanarsi. La sua esasperazione è evidente quando afferma: “Non voglio parlare con te […] perché se fossi single non ti vorrei nemmeno”.
Non è chiaro quando siano stati registrati questi audio, ma è probabile che, di fronte ai tentativi disperati di Sara di liberarsi dalla persecuzione, l’odio di Argentino sia aumentato, portandolo a sviluppare un desiderio distruttivo nei confronti della ragazza. La situazione di Sara Campanella è un tragico esempio di come la dinamica dello stalking possa evolversi, con conseguenze devastanti per la vittima.
Add comment