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«È colpa del tuo ex, mamma»: orrore per una bimba vittima di abusi settimanali per 5 lunghi anni



Una tragica vicenda di violenza domestica si è consumata tra le mura di una casa che avrebbe dovuto garantire sicurezza a una bambina. Gli abusi, che si sono protratti per cinque anni, dal 2013 al 2018, hanno visto come protagonista un uomo, ex compagno della madre della vittima, condannato a cinque anni e mezzo di carcere per violenza sessuale pluriaggravata. La giovane, oggi diciannovenne, ha trovato la forza di ricostruirsi una vita a Londra, lontano dai traumi subiti.



L’uomo, che spesso si occupava della bambina in assenza della madre, approfittava della sua posizione per perpetrare gli abusi. Come riportato dal Corriere della Sera, l’ex patrigno entrava nella cameretta della piccola e, “abusando delle condizioni di inferiorità psico-fisica” della bambina, la costringeva “a subire atti sessuali”. Questo comportamento ha avuto luogo regolarmente, con la bambina vittima di violenze una volta a settimana.

La situazione è emersa quando la giovane ha rivelato alla madre la verità sugli abusi subiti. Durante una discussione legata a una nuova frequentazione della giovane, la madre ha sentito la figlia affermare di non doversi preoccupare, poiché “già da tempo aveva perso la verginità per colpa del tuo ex compagno”. Questa confessione ha spinto la madre a presentare denuncia, avviando così un’indagine che ha portato alla condanna dell’uomo.

In merito alla sua posizione, l’ex compagno della madre ha negato le accuse, dichiarando: “Ho solo dormito con loro”. Tuttavia, le evidenze raccolte durante l’inchiesta hanno confermato la gravità della situazione e hanno portato a una sentenza di condanna. La giovane, dopo aver affrontato anni di silenzio e sofferenza, ha trovato la forza di allontanarsi e ricostruirsi una vita lontano dagli abusi.

Oggi, la vittima vive con la madre e i suoi fratelli a Londra, cercando di lasciarsi alle spalle un passato doloroso. Il sostegno della famiglia e la distanza fisica dalla situazione traumatica sembrano averle permesso di iniziare un nuovo capitolo della sua vita. La condanna dell’ex patrigno rappresenta, per quanto possa sembrare, un passo verso la giustizia per la giovane, che ha finalmente trovato il coraggio di parlare.

Questa vicenda mette in luce il tema delicato della violenza domestica e degli abusi su minori, evidenziando quanto sia fondamentale creare un ambiente di fiducia in cui le vittime possano sentirsi al sicuro nel raccontare le loro esperienze. La responsabilità di proteggere i più vulnerabili ricade su tutti, e il caso di Torino serve da monito per la società, affinché si presti attenzione a segnali di allerta e si intervenga tempestivamente.



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