La guerra interna alla mafia cinese ha colpito Roma in modo brutale, con l’omicidio di Zhang Dayong, 53 anni, e Gong Xiaoqing, 38 anni. I due sono stati freddati con almeno sei colpi di pistola, un’esecuzione che non ha lasciato spazio a dubbi sulla volontà dei killer di non lasciare testimoni. La scena del crimine, avvenuta in via Prenestina, ha sconvolto i residenti del quartiere Pigneto.
Per comprendere le motivazioni di questo crimine, è necessario spostarsi a Prato, a circa 300 chilometri da Roma, dove il settore tessile, dominato da imprenditori cinesi, ha attirato l’attenzione della criminalità organizzata. Con un fatturato di quattro miliardi di euro, il settore è al centro di una faida nota come “guerra delle grucce”, che ha visto scontri violenti tra vari gruppi mafiosi cinesi. L’inchiesta condotta dal pubblico ministero di Prato, Luca Tescaroli, ha rivelato un clima di crescente violenza, non solo a Prato, ma anche in altre città europee.
Il nome di Zhang Dayong è emerso in un’importante indagine della Direzione distrettuale antimafia. Si presume che fosse un membro di un’organizzazione criminale cinese, il che ha portato gli inquirenti a considerare l’omicidio come parte di una faida interna, piuttosto che un semplice atto di rapina. La modalità dell’esecuzione, con gli effetti personali delle vittime lasciati in terra, supporta questa teoria.
Attualmente, i carabinieri stanno indagando sulla presenza delle due vittime a Roma. È fondamentale stabilire se Zhang e Gong risiedessero stabilmente nel palazzo di Pigneto o se fossero in visita per motivi specifici. Le indagini sono condotte con la massima riservatezza, data la delicatezza della situazione e il fatto che il killer sia ancora a piede libero e non identificato.
Un vicino ha raccontato: “Mai mi era capitato di assistere a una scena del genere. Ora ho paura, spesso rientro tardi a casa e quello che è successo mi ha davvero spaventato.” La zona, solitamente tranquilla, è stata scossa da questo evento drammatico. Il testimone ha aggiunto di non aver sentito gli spari e di essersi affacciato solo per vedere i corpi a terra, mentre i soccorritori cercavano di rianimarli.
Zhang Dayong e Gong Xiaoqing erano in bicicletta a pedalata assistita e stavano tornando a casa quando sono stati avvicinati dal killer, che ha aperto il fuoco senza esitazione. Testimoni hanno riferito di aver udito distintamente più di sei colpi, seguiti dall’arrivo immediato di carabinieri e operatori del 118. Purtroppo, per la coppia non c’è stato nulla da fare, se non constatarne il decesso.
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