Questa mattina, giovedì 27 marzo, un grave episodio di criminalità ha scosso la statale 655 nei pressi di Candela, nel Foggiano, a pochi chilometri dal confine con la Basilicata. Un gruppo armato ha preso di mira un furgone portavalori della Cosmopol, che trasportava denaro contante ed era diretto verso Melfi. L’assalto, avvenuto in pieno giorno, è stato condotto con una dinamica ben organizzata e violenta.
Secondo le prime ricostruzioni, i malviventi hanno bloccato il traffico utilizzando un mezzo pesante e un autobus, posizionati trasversalmente sulla carreggiata per impedire il passaggio di altri veicoli e agire indisturbati. Quattro persone a bordo di un’auto hanno aperto il fuoco contro il veicolo blindato della Cosmopol, colpendolo ripetutamente. Successivamente, il mezzo è stato speronato, finendo fuori strada. Nel frattempo, altri complici della banda, a bordo di un tir, hanno bloccato l’altro lato della carreggiata, sparando colpi di arma da fuoco contro un autobus in transito. Gli spari, secondo quanto emerso, avevano un intento intimidatorio e miravano a garantire alla banda il pieno controllo della zona durante l’assalto.
Fortunatamente, nonostante l’intensità dell’attacco, non si registrano feriti tra i passeggeri dell’autobus né tra il personale del portavalori. Tuttavia, il colpo è stato portato a termine con successo, anche se l’ammontare del bottino non è ancora stato reso noto. Sul posto sono intervenuti rapidamente i carabinieri, che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili e ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto.
Questo episodio non rappresenta un caso isolato per la statale 655, che negli ultimi anni è stata teatro di numerosi assalti armati ai danni di portavalori. La zona, infatti, è tristemente nota per episodi di criminalità organizzata che coinvolgono mezzi di trasporto di denaro e altri obiettivi sensibili. Le forze dell’ordine stanno intensificando le operazioni di monitoraggio e sicurezza per contrastare questo tipo di fenomeni.
Tra le reazioni all’accaduto, spicca quella di Giuseppe Alviti, attivista sindacale e presidente dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate (ANGPG). Su Facebook, Alviti ha commentato: “Sembrava la scena di un film, invece era tutto vero”. Ha poi proseguito con una dura critica alla mancanza di sicurezza per i lavoratori del settore: “La sicurezza dei lavoratori dei trasporti valori è insostenibile. Sono veramente agnelli sacrificati, carne da macello, morti che camminano buttati all’arrembaggio senza tutele giuridiche, economiche e soprattutto tutela della loro incolumità. Da Nord a Sud girano l’Italia senza scorte attive e passive, dotate di una pistola contro kalashnikov e bombe a mano, e soprattutto a fronteggiare assalitori professionisti senza alcuna formazione. L’ANGPG dice basta a questa mattanza ed è pronta a fermare l’intero comparto: lasceremo l’Italia senza soldi fin quando non tuteleranno le guardie giurate”.
L’episodio ha sollevato nuovamente il dibattito sulla sicurezza dei trasporti valori in Italia, un settore spesso nel mirino di bande criminali ben organizzate. Gli attacchi ai furgoni portavalori, infatti, mettono in luce le vulnerabilità di un sistema che, secondo molti operatori del settore, richiede interventi urgenti per garantire maggiore protezione ai lavoratori e ai mezzi utilizzati.
Le autorità stanno ora lavorando per individuare i responsabili dell’assalto. Le indagini si concentrano sull’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti lungo la statale e sulla raccolta di testimonianze da parte dei presenti. Nonostante la complessità del caso, le forze dell’ordine sono determinate a identificare e arrestare i membri della banda, che hanno agito con estrema precisione e spregiudicatezza.
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