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Come finisce A Day to Die: la recensione dell’action di Bruce Willis che non decolla



“A Day to Die”, un action di serie B con Bruce Willis nel ruolo del villain, è una delusione, con una trama prevedibile e personaggi poco approfonditi

A Day to Die racconta la storia di Connor Connolly, un agente di sorveglianza che, dopo un fallimento durante un’operazione di sicurezza, finisce indebitato con un boss della droga locale, Tyrone Pettis. La situazione precipita quando la sua moglie incinta, Candice, viene rapita dal criminale, il quale chiede un riscatto di due milioni di dollari. Connolly si rivolge ai suoi vecchi compagni delle forze speciali per una serie di rapine, ma scoprirà presto che la missione è più difficile di quanto pensasse, con il boss in buoni rapporti con il capo della polizia, Alston. Un’operazione che inizialmente sembra semplice diventa un disastro inaspettato.



Questo film è uno dei tanti che vede Bruce Willis nei panni del villain, in uno degli ultimi lavori dell’attore prima del suo ritiro dalla scena cinematografica, a causa della diagnosi di afasia. Purtroppo, come in molti dei suoi recenti progetti, Willis appare stanco e le sue battute sono ridotte al minimo, limitandosi a brevi apparizioni. La sua performance è, purtroppo, una delle tante in produzioni di bassa qualità che non sembrano giustificare la sua presenza sul grande schermo.

La sceneggiatura di A Day to Die è una delle più deboli nel panorama delle pellicole di genere, con un racconto che si trascina tra stereotipi e situazioni prevedibili. La trama offre pochi spunti di originalità, mentre il film tenta di sorprendere il pubblico con colpi di scena che però risultano forzati e poco credibili. Le dinamiche tra i personaggi principali sono poco sviluppate e i tradimenti e le alleanze non aggiungono nessuna profondità alla storia. La resa finale del film, con la resa dei conti in stile “heist-movie”, è deludente e lontana dalla qualità di classici come Heat – La sfida.

Kevin Dillon, che interpreta il protagonista, non riesce a reggere sulle spalle un ruolo già privo di caratterizzazione. L’unico personaggio che riesce a distinguersi, seppur parzialmente, è Frank Grillo, noto per la sua abilità nel ricoprire ruoli di personaggi forti e determinati. Tuttavia, nonostante la sua performance, il film resta appiattito su una narrativa che manca di grinta e originalità.

In conclusione, A Day to Die è un action film che non riesce a emergere, risultando una produzione di serie B che non aggiunge nulla di nuovo al genere. Nonostante l’apparizione di Bruce Willis e alcuni tentativi di colpi di scena, il film non riesce a soddisfare le aspettative, soffrendo di una sceneggiatura povera e personaggi piuttosto piatti. Se cercate un film d’azione intenso e coinvolgente, questo non è quello che fa per voi.



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