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Cinque fendenti tra schiena e collo: i risultati dell’autopsia sul corpo di Sara Campanella



L’autopsia sul corpo di Sara Campanella, la studentessa di 22 anni originaria di Palermo, ha rivelato dettagli agghiaccianti sul femminicidio avvenuto lo scorso 31 marzo a Messina. La giovane è stata colpita con cinque coltellate tra schiena e collo, una delle quali, letale, ha reciso la giugulare, mentre un’altra ha perforato un polmone. Secondo quanto emerso, l’agonia della ragazza è durata diversi minuti prima che sopraggiungesse il decesso.



L’assassino, Stefano Argentino, 26 anni, collega di facoltà di Sara, l’ha aggredita per strada dopo averla perseguitata per anni. La ragazza, infatti, aveva respinto più volte le sue avance, arrivando persino a inviargli messaggi vocali per chiarire in modo definitivo la sua posizione. “Non ho tempo da perdere. Non voglio nulla con te. Spero ora, dopo un anno, di essere stata chiara. L’ultima volta ti ho detto ‘lasciami in pace’: cosa hai capito di questa cosa?”, aveva detto Sara in uno degli audio inviati al suo persecutore.

Nonostante i ripetuti rifiuti, Stefano Argentino non si era mai arreso. Il giorno del delitto, il 26enne ha avvicinato la giovane con il pretesto di chiedere informazioni su un intervento chirurgico a cui lei si era sottoposta e per sapere perché non avesse risposto a un suo messaggio inviato mesi prima, a gennaio. Durante l’interrogatorio, l’uomo ha dichiarato che Sara, come già accaduto in passato, si era mostrata fredda e distante nei suoi confronti. Tuttavia, non ha fornito dettagli sull’aggressione, limitandosi a spiegare di essere fuggito perché non sapeva cosa fare dopo averla accoltellata.

Il femminicidio ha scosso profondamente le comunità di Palermo e Messina, dove la giovane era conosciuta e apprezzata. I funerali di Sara Campanella si terranno lunedì 7 aprile a Misilmeri, in provincia di Palermo, nella chiesa di San Giovanni Battista. La funzione sarà presieduta dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, e il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo, ha proclamato il lutto cittadino per onorare la memoria della giovane. Anche la città di Messina, teatro del tragico evento, osserverà il lutto cittadino in concomitanza con le esequie.

Durante l’interrogatorio, durato circa due ore, Stefano Argentino ha confessato di aver ucciso la ragazza, ma non ha mostrato alcuna volontà di approfondire le dinamiche dell’omicidio. La sua ossessione per Sara, che andava avanti da anni, si era trasformata in un incubo per la giovane, costretta a vivere sotto pressione a causa delle continue attenzioni non richieste.

L’omicidio di Sara Campanella rappresenta l’ennesimo caso di violenza contro le donne in Italia, dove il fenomeno dello stalking e del femminicidio continua a destare allarme. La giovane aveva più volte cercato di allontanare il suo persecutore, ma i suoi tentativi non erano bastati a fermare la spirale di ossessione che ha portato alla tragedia.

La famiglia di Sara, distrutta dal dolore, ha chiesto giustizia per la figlia, ricordandola come una ragazza solare, determinata e piena di sogni. Intanto, l’intera comunità si stringe attorno ai suoi cari, mentre le autorità continuano a lavorare per fare piena luce sull’accaduto e assicurare il colpevole alla giustizia.

Il caso di Sara Campanella ha acceso nuovamente i riflettori sull’importanza di intervenire tempestivamente in situazioni di stalking e sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per le vittime di violenza. La speranza è che il sacrificio di Sara possa servire a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, affinché tragedie simili non si ripetano.



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