Stella Boggio, 33 anni, ha raccontato di aver agito per legittima difesa, esasperata da mesi di maltrattamenti. “Non ce la facevo più”, ha detto, dopo essere stata arrestata la notte del 7 gennaio per aver ucciso il compagno Marco Magagna, 38 anni, con un coltello nel salotto di casa loro a Bovisio Masciago, in provincia di Monza e Brianza.
Marco e Stella vivevano insieme dal maggio 2024, in un appartamento in via Tonale. La loro relazione, però, sembrava diventata sempre più turbolenta. I vicini parlano di litigi frequenti, urla e pianti che si sentivano anche dall’esterno, ma nessuno aveva mai immaginato che le cose potessero finire così. “Lei sembrava solo un po’ stressata, niente di più”, ha detto una vicina, che ha sentito spesso la donna urlare al telefono durante le discussioni.
Stella, che aveva un figlio di 8 anni da una relazione precedente, lavorava come interior designer in una multinazionale, e con Marco condivideva anche un cane di grossa taglia. Ma la loro convivenza non era affatto serena. I continui scontri, che spesso finivano in urla e caos, avevano raggiunto il culmine quella notte. Intorno alle 2.30, Stella ha chiamato il 112, raccontando di aver preso un coltello e colpito Marco al torace durante una delle loro solite discussioni.
Era stato un attimo, uno di quei momenti di esasperazione che possono cambiare tutto. Ora la polizia sta cercando di capire se quella che Stella ha descritto come legittima difesa sia realmente tale. Per i vicini, il quadro era chiaro: una coppia che, da fuori, sembrava normale, ma che dentro casa viveva una realtà ben diversa.
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