​​

Braccialetto elettronico inutile? La storia di Roua Nabi e il marito assassino



Il tragico omicidio di Roua Nabi, una donna tunisina di 35 anni, avvenuto a Torino il 23 settembre 2024, ha messo in luce la questione della violenza domestica e delle misure di protezione inadeguate. Roua è stata uccisa dal marito Abdelkader Ben Alaya, 48 anni, davanti ai loro figli. Questo evento drammatico ha riaperto il dibattito sulle misure di sicurezza adottate per le vittime di violenza.



Roua Nabi era già stata vittima di maltrattamenti e aveva denunciato il marito per violenza domestica nel mese di giugno, pochi mesi prima della sua morte. Nonostante le segnalazioni e le misure di protezione adottate, le autorità sembrano aver trascurato gli allarmi riguardanti la sua sicurezza. La donna viveva in uno stato costante di paura e, per questo motivo, le era stato assegnato un braccialetto antistalking come misura precauzionale. Tuttavia, secondo quanto emerge dall’inchiesta, il dispositivo non ha ricevuto l’attenzione necessaria da parte delle autorità competenti.

L’inchiesta ha rivelato che la compagnia telefonica responsabile del segnale del braccialetto ha fornito documentazione ai magistrati, evidenziando diversi allarmi generati dal dispositivo di Ben Alaya non solo il giorno dell’omicidio, ma anche nei giorni precedenti. Tra il 19 e il 30 agosto, ad esempio, il braccialetto segnalava problemi come il basso livello della batteria e l’impossibilità di contattare il marito. Anche il localizzatore di Roua Nabi ha registrato avvisi tra il 13 agosto e il 23 settembre, indicando che la donna risultava irraggiungibile.

È importante notare che la situazione non era affatto sconosciuta agli investigatori. Nonostante l’assegnazione del braccialetto, la coppia continuava a incontrarsi e, in alcuni casi, il dispositivo veniva spento, anche con il consenso di entrambi. I report mostrano che sono stati emessi diversi allarmi, fino a un’ora e mezza prima del femminicidio. Tuttavia, si legge nel report: “Dall’allarme delle ore 15 in poi non risulta alcuna presa in carico della sala operativa.”

La mattina del 23 settembre, Roua aveva acconsentito a far entrare in casa Ben Alaya, nel quartiere Aurora di Torino, per mangiare e fare una doccia. Dopo aver trascorso due settimane agli arresti domiciliari presso un amico, Ben Alaya dormiva in auto, con il braccialetto elettronico ancora indosso. Tra le 18.18 e le 21.38, sono stati generati diversi allarmi: alle 18.18, alle 18.32, alle 21.06 e alle 21.38. In totale, si sono registrati quattro allarmi. Poco prima delle 23, Roua è stata accoltellata al petto davanti ai suoi figli di 13 e 12 anni. Dopo l’aggressione, Abdelkader Ben Alaya è fuggito, ma è stato arrestato poco dopo.



Add comment