Un giovane di 27 anni originario di Rimini si trova in carcere con accuse gravissime di violenze domestiche. L’uomo avrebbe aggredito ripetutamente la compagna e la loro figlia di 18 mesi, causando alla bambina lesioni tali da renderne necessario il ricovero in ospedale. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il giudizio immediato, con la prima udienza fissata per il prossimo 15 maggio.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la bambina sarebbe stata vittima di un episodio di estrema violenza: sollevata di peso, sbattuta sul letto e colpita più volte, ha riportato un trauma cranico e cervicale giudicato guaribile in sette giorni. La madre, anch’essa vittima di continui maltrattamenti, ha raccontato agli investigatori una lunga serie di abusi e vessazioni subite dall’uomo.
Tra il 3 e il 5 febbraio, l’uomo avrebbe segregato la donna e la bambina in una stanza di un residence a Riccione, impedendo loro di uscire chiudendole a chiave. Durante quei giorni, in un momento di rabbia, avrebbe distrutto il televisore, lanciato una bacinella di ferro contro la compagna e rotto il suo cellulare per impedirle di chiedere aiuto. La situazione sarebbe degenerata ulteriormente quando il 27enne ha minacciato di uccidere la donna e la piccola, impugnando un paio di forbici.
La compagna è riuscita a fuggire approfittando di un momento in cui l’uomo si era addormentato. Con la bambina in braccio, si è rifugiata in un negozio poco distante, dove il titolare ha prontamente offerto loro aiuto. Il commerciante le ha nascoste nel retro del locale e ha immediatamente contattato i carabinieri. Gli agenti, giunti rapidamente sul posto, hanno bloccato il 27enne che, accortosi della fuga, si era lanciato dal balcone del residence e stava cercando di entrare con la forza nel negozio.
L’uomo è stato arrestato e si trova attualmente in carcere, mentre la donna e la bambina sono al sicuro. Le indagini dei carabinieri hanno portato alla luce numerosi episodi di violenza e soprusi, confermando un quadro di abusi sistematici all’interno della famiglia.
La gravità della vicenda ha acceso l’attenzione su un problema purtroppo ancora diffuso, quello delle violenze domestiche, sottolineando l’importanza di denunciare e intervenire tempestivamente per proteggere le vittime, soprattutto quando ci sono minori coinvolti.
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