Bambino trovato morto in culla termica, l’uomo: “Organizzerò il funerale, è un dolore immenso”



Roberto Savarese, un imprenditore 56enne titolare di una agenzia funebre a Bari, è ancora profondamente scosso per la tragica scoperta che ha fatto lo scorso 2 gennaio. In un atto che difficilmente dimenticherà, ha trovato il corpo senza vita di un neonato nella culla termica situata vicino alla chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco.



Una scena che ha segnato profondamente l’uomo, il quale, purtroppo, ha dovuto fare i conti con un’incredibile solitudine del piccolo. Per questo motivo, ha deciso di occuparsi personalmente delle esequie, coprendo le spese funebri a proprie spese. “Mi ha colpito la solitudine del bimbo, il fatto che non avesse un nome. Ho sentito che almeno dovevo dargli una sepoltura dignitosa”, ha spiegato Roberto, visibilmente commosso.

L’imprenditore, che lavora nel settore da più di trent’anni, ha fatto la macabra scoperta mentre stava mostrando a un collaboratore il vano in cui si trovava il dispositivo salvavita. “Ancora oggi, ripenso a quel momento. Le chiamate al 118, poi l’arrivo della polizia… è stato un colpo al cuore”, ha aggiunto Roberto, ricordando l’istante in cui la tragedia è diventata realtà. Nonostante la sua lunga carriera, ha sottolineato come questo caso lo abbia particolarmente toccato. “Per fortuna i casi che coinvolgono bambini sono rari, ma questa volta mi ha davvero colpito”, ha affermato.

Il via libera per i funerali arriverà solo dopo che sarà stata eseguita l’autopsia sul corpicino e l’approvazione della magistratura per il rilascio della salma. “Mi auguro che ci sia una benedizione del feretro in chiesa, e poi proseguirò con il resto”, ha dichiarato Roberto, che, pur non avendo figli, si è sentito spinto da un forte istinto paterno nei confronti di quel piccolo. “Quando l’ho preso tra le braccia, ho sentito un legame forte. Per questo voglio occuparmi di lui, un’ultima volta.”

Intanto, le indagini della Procura di Bari continuano, con un’inchiesta aperta sull’abbandono di minore, aggravato dalla morte del bambino. Al momento, il fascicolo è aperto contro ignoti, e sono in corso delle analisi per capire le cause del malfunzionamento della culla termica. Non è infatti arrivata alcuna segnalazione sul cellulare del parroco, don Antonio Ruccia, che avrebbe dovuto ricevere una notifica sulla presenza del neonato. Il sacerdote è stato già ascoltato dagli inquirenti, che cercano di fare chiarezza sulle circostanze di questa tragica vicenda.



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