Durante un’udienza a porte chiuse presso l’aula bunker di San Vittore, l’ex capo ultrà del Milan, Luca Lucci, ha rilasciato dichiarazioni riguardo a una controversa foto che lo ritrae insieme a Matteo Salvini, leader della Lega. Lucci si trova attualmente in carcere a seguito di un’inchiesta condotta dalla DDA di Milano sul “sistema criminale” legato al tifo organizzato di San Siro, affrontando accuse gravi che includono associazione a delinquere, tentato omicidio e traffico internazionale di droga.
L’immagine in discussione risale al 16 dicembre 2018 e cattura un momento di cordialità tra Salvini e Lucci durante le celebrazioni per il 50° anniversario della Curva Sud all’Arena Civica di Milano. All’epoca, Salvini ricopriva il ruolo di vicepremier e ministro dell’Interno nel governo Conte I, mentre Lucci aveva recentemente patteggiato una condanna per spaccio di sostanze stupefacenti. È importante notare che Lucci ha un passato controverso: nel 2009, durante un derby, colpì al volto il tifoso interista Virgilio Motta, che successivamente perse un occhio e, tre anni dopo, si suicidò.
In aula, Lucci ha affermato: “Io quella foto non avrei mai voluto farla perché non ho mai avuto quelle idee politiche, sono sempre stato di sinistra”. Ha anche raccontato di aver cercato di impedire l’ingresso di Salvini alla festa, ma di aver infine ceduto. “Io alla festa manco volevo nemmeno farlo entrare, ma poi ho dovuto per forza”, ha spiegato il capo ultrà.
La questione ha sollevato un’ondata di reazioni, e anche la Lega ha preso le distanze da Lucci. In un comunicato, il partito ha dichiarato: “Matteo Salvini non conosceva l’estremista di sinistra Luca Lucci”. Salvini stesso aveva già chiarito in passato che quella era la sua prima volta con Lucci e che, se avesse conosciuto i suoi precedenti penali, “certo non si sarebbe fatto fotografare con lui”.
La situazione di Lucci è ulteriormente complicata dalla maxi inchiesta in corso, che ha portato alla luce un sistema di illegalità legato al tifo organizzato. Questa inchiesta ha coinvolto numerosi individui e ha messo in discussione il modo in cui i gruppi di tifosi operano e interagiscono con le istituzioni. Lucci è accusato di essere uno dei principali esponenti di questo sistema, il quale, secondo le autorità, ha avuto un impatto significativo sulla sicurezza pubblica e sull’ordine durante gli eventi sportivi.
La testimonianza di Lucci in aula ha fatto emergere ulteriori dettagli sulle dinamiche interne ai gruppi di tifosi e sulla loro interazione con la politica. La foto con Salvini è diventata un simbolo di queste relazioni complesse e spesso controverse, sollevando interrogativi su come i politici si relazionano con figure problematiche nel contesto del tifo calcistico.
La questione della responsabilità politica in relazione ai legami con il tifo organizzato è diventata un tema caldo nel dibattito pubblico. Molti si chiedono se i politici debbano essere più cauti nelle loro associazioni e se sia opportuno mantenere distanze chiare dai gruppi che possono avere un passato criminale.
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