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Alessandro Coatti trovato morto e smembrato in Colombia, l’ambasciatore italiano: “Si indaga anche su movente omofobo”



È trascorsa una settimana dal rinvenimento dei primi resti di Alessandro Coatti, biologo di 38 anni, assassinato e smembrato in Colombia. La situazione rimane avvolta nel mistero, ma le indagini sembrano finalmente prendere una direzione. A confermarlo è Giancarlo Maria Curcio, ambasciatore italiano a Bogotà, che ha fornito dettagli significativi riguardo ai movimenti dell’uomo prima del suo omicidio.



Il 5 aprile, Alessandro è tornato all’hotel Marovi dopo una visita al parco di Tayrona. Si è cambiato per la serata, indossando abbigliamento casual, e si è diretto da solo verso il Parque de Los Novios. Questa zona, pur essendo un’area turistica, è nota per le sue insidie, come il traffico di droga e la prostituzione, come ha sottolineato l’ambasciatore.

Le autorità colombiane e i Ros italiani stanno ora esaminando ulteriori immagini delle telecamere di sicurezza per determinare se Coatti abbia incontrato qualcuno in quel luogo e quali siano stati i suoi movimenti prima del delitto. Curcio ha avvertito che nella zona ci sono rischi significativi, poiché i turisti possono diventare vittime di bande criminali che utilizzano scopolamina, una sostanza che annulla la volontà delle persone, rendendole vulnerabili a rapine e abusi.

Il fenomeno della scopolamina è un problema serio in Colombia, dove i gruppi criminali spesso raggirano i turisti, versando la sostanza nei loro drink durante le serate nei locali notturni. “È successo anche con molti italiani, che spesso, per vergogna, preferiscono non denunciare,” ha affermato Curcio, aggiungendo che molti di questi turisti vengono recuperati solo 24-48 ore dopo a Bogotà.

Alessandro Coatti aveva conseguito la laurea in Neurobiologia Molecolare alla Normale di Pisa e successivamente aveva intrapreso un Master al University College London. Dopo otto anni di ricerca presso la Royal Society of Biology, aveva deciso di lasciare l’associazione scientifica britannica nel 2024 e si era trasferito in America Latina, dove intendeva stabilirsi. Era giunto in Colombia solo pochi giorni prima della sua morte, e il suo viaggio era l’ultima tappa prima di tornare in Italia.

I resti di Coatti, trovati in diverse località di Santa Marta, sono stati ricomposti, ma l’autopsia non è stata ancora eseguita. Tuttavia, Curcio ha avvertito che non è probabile che l’esame possa rivelare la presenza di scopolamina, poiché la sostanza svanisce rapidamente.

Il sindaco di Santa Marta ha offerto una ricompensa di 50 milioni di pesos, equivalenti a circa 10.000 euro, per chiunque fornisca informazioni utili, ma fino ad ora non si è presentato nessuno. Le indagini, condotte congiuntamente dalle autorità colombiane e italiane, stanno seguendo diverse piste, senza escludere alcuna ipotesi, inclusa quella dell’omofobia o di un crimine d’odio.



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