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Alessandro Coatti, rinvenuti nuovi resti del biologo smembrato. I guerriglieri: “Non siamo coinvolti”



Nelle ultime ore, ulteriori resti del biologo italiano Alessandro Coatti sono stati scoperti in Colombia, a pochi giorni dalla prima identificazione del corpo del 45enne, trovato in condizioni raccapriccianti nella città di Santa Marta. Questo rappresenta il quarto inquietante ritrovamento collegato a un caso che continua a suscitare orrore e shock.



I nuovi resti sono stati rinvenuti da alcuni residenti della zona di Villa Alejandría, sempre a Santa Marta. In particolare, è stata trovata una gamba che galleggiava nel fiume Manzanares, nei pressi di un ponte. Le forze dell’ordine, allertate dalla scoperta, sono intervenute sul posto e hanno provveduto a prelevare l’arto, trasferendolo all’obitorio per le necessarie analisi forensi.

Secondo le autorità locali, non ci sono dubbi sul fatto che si tratti della gamba di Alessandro Coatti. Con questo ultimo ritrovamento, le forze dell’ordine ritengono di aver recuperato l’intero corpo del ricercatore, i cui resti sarebbero stati disseminati in diverse aree di Santa Marta dai responsabili dell’omicidio. Anche la Procura di Roma ha avviato un’inchiesta parallela sul caso, evidenziando l’interesse internazionale per la vicenda.

Il crimine ha suscitato una forte reazione anche in Colombia, dove il sindaco di Santa Marta ha annunciato una ricompensa di 10mila euro per chiunque fornisca informazioni utili all’indagine. La brutalità dell’omicidio ha lasciato la comunità locale sconvolta. Coatti è stato trovato smembrato: inizialmente sono state rinvenute le sue braccia mozzate, seguite dalla testa all’interno di un sacco. Poche ore dopo, nella stessa area, sono stati scoperti il tronco e una gamba, sempre nei pressi di un ponte sul fiume.

Le indagini si sono concentrate su alcuni gruppi armati locali, tra cui “I Los Pachenca”, sospettati di essere coinvolti nel crimine. Tuttavia, in un video pubblicato, il gruppo ha negato ogni responsabilità, affermando di non avere alcun legame con gli omicidi avvenuti a Santa Marta. Le Autodefensas Conquistadoras de la Sierra Nevada, come si fanno chiamare, hanno rilasciato una dichiarazione video in cui chiedono alle autorità di indagare a fondo su questo tragico evento e su altri atti violenti che si stanno verificando nella città.

L’omicidio di Alessandro Coatti ha messo in luce non solo la violenza presente in alcune aree della Colombia, ma anche la vulnerabilità degli stranieri nel paese. Coatti era un biologo rispettato, e la sua morte ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei ricercatori e dei professionisti che operano in contesti ad alto rischio. La comunità scientifica e i suoi familiari stanno vivendo un momento di profondo dolore e indignazione.

Le autorità colombiane hanno promesso di fare chiarezza sull’accaduto e di garantire che i responsabili vengano portati davanti alla giustizia. La brutalità con cui è stato commesso il crimine ha sollevato preoccupazioni tra i residenti e ha spinto le forze dell’ordine a intensificare le indagini per identificare e arrestare i colpevoli.

Mentre le indagini proseguono, la famiglia di Alessandro Coatti continua a chiedere giustizia. La madre del biologo ha espresso il suo dolore, dicendo: “Mi manca l’aria per respirare.” Le autorità italiane stanno seguendo con attenzione gli sviluppi del caso, e la collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e colombiane è fondamentale per risolvere la questione.



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