Carlo e Camilla hanno avuto l’opportunità di scoprire le meraviglie del parco archeologico del Colosseo, accompagnati dal noto divulgatore scientifico Alberto Angela. La visita, inizialmente prevista con un arrivo scaglionato, ha visto i due sovrani giungere insieme, creando un’atmosfera di maggiore convivialità e interesse. Angela ha raccontato all’agenzia Ansa che “la distanza era all’incirca un cento metri” in cui si possono trovare “le parole e i segni di una storia lunga duemila anni”.
Durante la passeggiata, Angela ha cercato di rendere l’esperienza il più coinvolgente possibile per i reali, consapevole delle difficoltà che possono sorgere nel visitare un sito archeologico come il Colosseo. “Alla fine ti metti nei loro panni”, ha affermato, “perché immagino che non sia facile per loro andare a passeggiare in un sito archeologico come faremmo invece noi”. Ha quindi cercato di condividere dettagli affascinanti, come quelli relativi all’Arco di Tito, dove ha notato che “la testa delle persone che gli sono accanto è più alta di quella dei cavalli: questo non è un espediente figurativo. Al contrario, i cavalli erano proprio piccoli. Ho detto ‘guardi che erano come pony'”.
Angela ha anche parlato del famoso incendio di Roma, spiegando che in quel luogo sorgeva la Domus Aurea e chiarendo che “Nerone non c’entra niente con l’incendio. Lui era nella sua Balmoral! … Cioè… stava ad Anzio“. Ha sottolineato l’importanza di conoscere la storia per comprendere meglio gli eventi passati, affermando che “bisogna suonare un pianoforte con quei tasti che funzionano” per far sì che i reali possano apprezzare appieno la narrazione storica.
La visita dei reali si è svolta in un clima di curiosità e attenzione. Angela ha notato che “Carlo e Camilla erano interessati a continuare e mi hanno chiesto di andare avanti”. Questo ha portato a una discussione sull’importanza storica del Foro Romano, dove il celebre discorso funebre di Marco Antonio su Giulio Cesare ha avuto luogo. “Gli ho indicato, è lì che è accaduta quella storia”, ha spiegato Angela, collegando la cultura britannica con quella romana attraverso la figura di Shakespeare, che ha reinterpretato l’orazione funebre di Marco Antonio.
Il discorso di Marco Antonio, che inizia con “Amici, Romani, compatrioti, prestatemi orecchio”, è parte della tragedia “Giulio Cesare” di William Shakespeare, scritta nel 1600. Sebbene non esista una trascrizione del discorso reale, è probabile che sia stato pronunciato nel Foro Romano durante le esequie pubbliche di Cesare, avvenute alle Idi di marzo del 44 a.C.
La curiosità mostrata dai reali è stata evidente. Angela ha osservato che “ovviamente ho visto in loro molta curiosità, uno spirito vivo, uno spirito attento, uno spirito per nulla legato ai protocolli”. I reali hanno manifestato un forte desiderio di apprendere il massimo possibile, nonostante il tempo limitato a disposizione per la visita. Questo spirito di scoperta ha reso l’incontro ancora più significativo, permettendo a Carlo e Camilla di immergersi nella storia e nella cultura di Roma.
La visita si è conclusa con un forte senso di soddisfazione per tutti i partecipanti, con Angela che ha saputo catturare l’attenzione dei reali e guidarli attraverso un viaggio nel tempo, esplorando le meraviglie del Colosseo e del suo patrimonio storico. L’incontro ha rappresentato un’opportunità unica per approfondire la conoscenza della storia romana, unendo le tradizioni britanniche a quelle italiane in un contesto di grande rilevanza culturale.
Scegli un altro modello per rispondere








Add comment