Negli ultimi mesi, Vittorio Sgarbi si è presentato con un aspetto visibilmente diverso: il volto più magro e una voce segnata da una stanchezza evidente. Questi cambiamenti sono il riflesso di una fase complessa per la sua salute, come ha raccontato lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera. Durante la conversazione con la giornalista Maria Luisa Agnese, il noto critico d’arte ha condiviso come la malattia lo abbia costretto a instaurare un nuovo rapporto con il suo corpo, un dialogo che prima non aveva mai avuto.
“Prima il mio corpo non lo vedevo neanche,” ha dichiarato Sgarbi, sottolineando come ora sia necessario prestare attenzione a dettagli che in passato ignorava completamente, come il sonno e le funzioni vitali. Tuttavia, questo cambiamento non sembra entusiasmarlo: “Era meglio prima, preferivo essergli indifferente.” Secondo quanto riportato da fonti vicine al critico d’arte e confermato da Fanpage.it, Sgarbi sta affrontando una recidiva del tumore alla prostata, una malattia con cui aveva già combattuto tra il 2020 e il 2021.
Nonostante le difficoltà, Vittorio Sgarbi continua a mantenere il suo impegno nella vita pubblica e culturale. Attualmente, è impegnato nella promozione del suo ultimo libro, intitolato Natività, dimostrando ancora una volta la sua determinazione a non abbandonare i suoi obblighi professionali. La sua forza di volontà riflette un carattere combattivo che non si è mai arreso, nemmeno nei momenti più complicati.
Un aspetto fondamentale di questa nuova fase della vita di Sgarbi è rappresentato dal supporto delle persone a lui vicine. In particolare, la sorella Elisabetta Sgarbi, editrice e figura di spicco nel panorama culturale italiano, e la compagna Sabrina Colle svolgono un ruolo cruciale nel sostenerlo quotidianamente. Entrambe si occupano di aiutarlo a gestire i ritmi della sua giornata, garantendo che possa affrontare al meglio le sue necessità fisiche e pratiche.
“Pare che io sia dimagrito e che quindi debba mangiare di più,” ha spiegato Sgarbi nell’intervista, aggiungendo: “Lei e la mia compagna Sabrina vengono a seguire i ritmi della mia giornata quotidiana. Prima il mio corpo non lo vedevo neanche, nel senso che non mi occupavo di lui. Adesso devo vedere se riesco a dormire bene, se riesco ad andare in bagno, ho un dialogo con il corpo che non avevo avuto mai. Interessante questo dialogo? Non troppo, era meglio prima. Preferivo essergli indifferente. In ogni caso mi tiene occupato sul piano dell’agibilità, della manutenzione.”
Nonostante le difficoltà legate alla malattia, Sgarbi non ha intenzione di abbandonare la scena pubblica. La sua presenza continua in televisione e agli eventi culturali dimostra il suo impegno nel rimanere una figura centrale nel panorama culturale e politico italiano. Già nel 2021, dopo aver superato una prima battaglia contro il tumore alla prostata, aveva invitato tutti a “resistere”, mostrando un atteggiamento positivo e propositivo anche nei momenti più difficili.
Un altro cambiamento significativo riguarda l’approccio pubblico di Sgarbi, noto per le sue affermazioni provocatorie e per l’uso frequente dell’espressione “capra, capra, capra”. Durante l’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato di aver smesso di utilizzare questa frase iconica: “Non lo dico più, perché faceva parte del divertimento, del gioco che in questo momento non c’è. Ma comunque qualche volta lo penso.” Questo cambiamento riflette un periodo meno spensierato nella sua vita, segnato dalla necessità di affrontare sfide personali importanti.
La recidiva del tumore alla prostata rappresenta una nuova prova per Vittorio Sgarbi, ma non ha intaccato la sua determinazione a rimanere attivo e presente nel dibattito culturale italiano. La promozione del suo libro Natività è solo uno dei tanti esempi del suo impegno continuo, nonostante le difficoltà fisiche che sta affrontando.
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