Controcopertina

Velasco ha messo Egonu al centro di “una squadra” ed è stata una bomba: strategia tattica da urlo



Dopo un periodo di incertezze che l’ha vista sul punto di abbandonare la Nazionale italiana, Paola Egonu ha fatto il suo clamoroso ritorno conquistando l’oro olimpico. Le sue parole, pronunciate dopo la vittoria, sembrano finalmente chiudere un capitolo burrascoso: “Velasco è stato straordinario nell’unirci tutte e nel costruire una squadra che mancava da un bel po’…”.



Questo viaggio ha avuto inizio nel 2022: era il 15 ottobre quando l’Italia si aggiudica il bronzo ai campionati del mondo di volley femminile, battendo gli Stati Uniti per 3-1. Tuttavia, per Paola, quella giornata non era celebrativa. In lacrime, si è rivolta al suo procuratore, Marco Reguzzoni, dichiarando: “Questa è la mia ultima partita in Nazionale, sono stanca”. Le critiche durissime da parte di alcuni tifosi e media avevano pesato troppo su di lei, la migliore giocatrice del mondo.

Nonostante il dolore e le pressioni, Paola ha saputo rialzarsi, affrontando le avversità con determinazione. Un anno dopo, il 15 agosto 2023, si svolge la sua partita d’esordio agli Europei contro la Romania; purtroppo, in quel frangente, Egonu deve restare in panchina e, a un certo punto, accusa anche un malore. Nonostante il quarto posto finale, lei ha saputo rimanere lontana dalle polemiche, accettando le scelte dell’allenatore e mantenendo la calma di fronte a chi continuava a metterla in discussione.

Il trionfo olimpico

Da quel momento, la vita di Paola ha preso un’altra piega. Oggi, 11 agosto 2024, egli trionfa nella finale olimpica contro gli USA, mettendo in mostra non solo la sua grande abilità, ma anche l’unità del gruppo. Con una squadra formidabile, è riuscita a brillare come non mai, e Velasco si è rivelato determinante nel favorire questa unità. Egonu ha sottolineato poi l’importanza della coesione nel team: “Velasco è stato essenziale nel farci diventare una famiglia e nel costruire una squadra che aspettava di rinascere”.

La strategia di Velasco ha saputo fare la differenza, creando una distribuzione equa del gioco e non concentrando il peso solo su Paola, ma garantendo che ogni giocatrice fosse contestualmente valorizzata. Ha spiegato: “Con Paola ho affrontato le pressioni legate alla sua immagine. Essere un’icona porta delle sfide particolari”. Questo approccio ha permesso a Egonu di gestire meglio la sua figura pubblica e il suo impatto all’interno del gruppo.

La pressione mediatica e il supporto della squadra

Cosa è cambiato in Paola Egonu in questi ultimi tre anni? Niente, in effetti. Rimane la migliore giocatrice di volley al mondo, e questo è dimostrato dalla vittoria olimpica. Velasco e il suo staff sono stati abili nel farla brillare senza sovraccaricarla di responsabilità.

L’atteggiamento di chi osserva Paola, però, non sembra mutare. L’argomento della sua identità e delle sue radici continua a instillare ansia e confusione in alcuni, anche tra coloro che hanno voce in capitolo. Tuttavia, Egonu ha dimostrato che è possibile alzare la testa e rispondere con i fatti, continuando a portare alto il nome dell’Italia nel volley.

Guardando al futuro

Dove ci porterà il futuro? Paola ha tutto il potenziale per continuare a stupirci. La sua carriera è ancora lunga e una miriade di soddisfazioni è in arrivo. La sua influenza va oltre i trofei, poiché rappresenta una fonte d’ispirazione per tanti. Davanti a queste sfide, i critici non dovrebbero avere spazio, e la gioia per un’atleta così di successo dovrebbe riempirci di orgoglio.

L’oro olimpico non è solo un riconoscimento delle sue abilità, ma una celebrazione di tutto ciò che rappresenta. Egonu incarna la resilienza e la forza, e, mentre il mondo applaude la sua carriera, il resto delle polemiche rimarrà semplicemente un eco che svanirà in lontananza.



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