Un intenso sistema meteorologico ha colpito la regione di Valencia, in Spagna, causando devastanti alluvioni improvvise che hanno portato a un bilancio tragico di almeno 62 vittime. Tra queste, la notizia più dolorosa è la presenza di quattro bambini. L’evento atmosferico, noto in spagnolo come “DANA”, è una manifestazione eccezionale delle condizioni climatiche, scientificamente classificato come “goccia fredda” e in inglese definito come “cut off low”.
Negli ultimi giorni, la Spagna ha affrontato un catastrofico evento meteorologico, con piogge torrenziali record e alluvioni che hanno colpito diverse località della comunità valenciana. Questo evento atmosferico, identificato dai media spagnoli con l’acronimo DANA, ha già causato un numero tragico di morti e ha destato preoccupazione tra la popolazione e le autorità locali.
Comprendere la DANA: La goccia fredda spiegata
Secondo quanto riportato da El Mundo, la DANA, acronimo di “Depresión Aislada en Niveles Altos” (in italiano “Depressione Isolata ad Alti Livelli”), è un termine scientifico introdotto dall’ex Istituto Nazionale di Meteorologia spagnolo. Questo termine è stato creato per sostituire la più popolare e genericamente abusata espressione di “gota fría“, che finiva per descrivere qualsiasi fenomeno con condizioni di pioggia intensa.
Il professor Claudia Pasquero, esperta di meteorologia presso l’Università Bicocca di Milano, ha confermato che non vi è una differenza sostanziale tra DANA e goccia fredda; entrambi indicano infatti lo stesso fenomeno meteorologico, che prevede la formazione di un vortice di bassa pressione staccatosi da un sistema più ampio.
Secondo l’Agenzia Meteorologica Statale Spagnola (AEMET), la DANA si sviluppa come un sistema di bassa pressione negli strati superiori dell’atmosfera, completamente staccato dal flusso zonale, dando vita a precipitazioni straordinarie e violente.
Le cause e l’evoluzione della DANA
In meteorologia, il fenomeno della goccia fredda viene identificato anche con il termine “cut off”, che descrive processi di separazione e isolamento all’interno di un sistema di bassa pressione. Questo evento occorre quando un’ampia area di bassa pressione si sviluppa longitudinalmente fino a quando una porzione della sezione inferiore si stacca, creando un nuovo vortice autonomo e indipendente.
Per approfondire, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti descrive la goccia fredda come un sistema di bassa pressione su livelli superiori che si distacca completamente dalla corrente principale, muovendosi in modo autonomo rispetto al flusso atmosferico predominante.
Le DANA si manifestano generalmente nell’emisfero nord, a sud del flusso in quota, e possono avere comportamenti particolari: in alcune circostanze, possono stazionare sui medesimi punti per giorni o perfino muoversi in direzione contraria al flusso zonale, in un fenomeno noto come “retrogressione”.
La necessità di un termine scientificamente più preciso per descrivere questo evento è emersa dalla confusione generata attorno alla terminologia storica. L’espressione “gota fría“, di origine tedesca, si riferiva a “kaltlufttropfen” (goccia d’aria fredda), ma col tempo il suo uso è diventato generico, con riferimento a qualsiasi fenomeno di precipitazione intensa.
Così, si è deciso di adottare la terminologia DANA in omaggio anche al meteorologo spagnolo Francisco García Dana, il quale ha contribuito in modo significativo allo studio dei fenomeni atmosferici prima della sua scomparsa nel 1984.
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