Controcopertina

Un furgone ha investito quattro persone sul marciapiede a Milano, secondo quanto riferito dai testimoni: abbiamo assistito a morti e arti amputati



Il bilancio provvisorio del grave incidente avvenuto nel pomeriggio di giovedì 1 agosto in via Boccaccio, all’angolo con piazza Conciliazione, registra un morto e un ferito in condizioni gravi. Un furgone ha investito quattro pedoni, travolgendoli all’imbocco delle strisce pedonali. A perdere la vita è stato un cittadino svizzero di 51 anni, Stefan Ott, in vacanza a Milano. L’uomo, a seguito dell’amputazione di un braccio, è deceduto presso l’ospedale Niguarda intorno alle 18, dopo aver perso una notevole quantità di sangue.



Le condizioni di un giovane tedesco di 21 anni sono critiche, avendo riportato un trauma cranico e contusioni al volto, alle gambe e alle braccia. Anche un uomo di 50 anni e la fidanzata del giovane sono stati coinvolti, sebbene in maniera lieve; la ragazza è stata accolta in un bar della zona per ricevere i primi soccorsi.

Un testimone, un barista, ha dichiarato: “Abbiamo sentito l’urto. Ci siamo avvicinati e abbiamo trovato la persona deceduta: era già pallida e presentava l’amputazione di un braccio. C’era poi un giovane con la fidanzata di fianco, che urlava perché aveva un palo del semaforo sulla gamba”.

Secondo le prime ricostruzioni, il furgone, guidato da un uomo di 55 anni, avrebbe invaso il marciapiede. “I pedoni erano fermi al semaforo – ha proseguito il barista – aspettavano il verde per attraversare sulle strisce pedonali. Nello schianto, il veicolo ha abbattuto il palo del semaforo, che è finito sulla gamba del giovane”.

“Ricordo che l’uomo deceduto era leggermente spostato verso la carreggiata, esamine a terra. Successivamente sono intervenuti la polizia locale e i vigili del fuoco, ed è arrivata un’ambulanza per rianimare la persona, che purtroppo non ce l’ha fatta”.

Il conducente del veicolo sarebbe risultato positivo ai pre-test alcolemici, ma si sta valutando anche l’ipotesi di un malore. “Da quanto ho potuto osservare, il conducente del furgone era presente e ha prestato soccorso. Quando sono arrivati i vigili, lo hanno chiamato per chiarire la situazione ed è successivamente partito con l’ambulanza. Appariva avere un’età compresa tra i 50 e i 60 anni”.

In mezzo alla scena di panico e disperazione, il barista ha pensato di mettere al sicuro la fidanzata del giovane investito: “Era circa le quattro e mezza del pomeriggio quando è accaduto – ha dichiarato – quindi faceva molto caldo. Ho portato questa ragazza nel nostro locale per farle prendere un po’ di fresco e darle sollievo”.

“Parlava inglese – ha aggiunto il barista – e da quanto ho potuto capire, era molto spaventata e cercava il cellulare del fidanzato per informare i familiari dell’accaduto, che credo abitino sul lago di Como. Poi l’ho riaccompagnata sul luogo dell’incidente, dove erano già stati portati via i due feriti più gravi, e l’ho affidata al 118. È stata fatta salire sull’ambulanza per tutti gli accertamenti necessari”.



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