Controcopertina

Uccisa accidentalmente all’interno della Smart di un’amica, sono stati arrestati due ventenni: Adrian Ionita e Mirko Infante



Sono stati arrestati ieri sera dagli agenti della Squadra Mobile Adrian Ionita e Mirko Infante, i due giovani accusati dell’omicidio di Caterina Ciurleo. La donna è stata uccisa mentre si trovava a bordo della Smart condotta da un’amica: avevano appena visitato un centro commerciale, fatto una passeggiata e stavano tornando a casa. Ciurleo, 81 anni, è stata colpita da un proiettile sparato da una Fiat 500 rossa che procedeva contromano in via Don Primo Mazzolari. L’obiettivo dell’agguato non era lei, ma alcune persone – la cui identità rimane sconosciuta – a bordo di una Volkswagen grigia. Si tratto di una scena da film, eppure questa è la vita reale. Non si è tenuto conto di ciò da parte di chi ha aperto il fuoco, brandendo l’arma come se si trovasse in un western, anziché su una strada affollata in un comune pomeriggio infrasettimanale.



A essere coinvolta in una delle numerose guerre tra bande che quotidianamente turbano la capitale, è stata un’anziana che passava lì per caso. È deceduta dopo ore di agonia in ospedale, a causa di un proiettile di calibro nove che le ha perforato il polmone. Infante era stato arrestato subito dopo l’omicidio e successivamente rilasciato; ieri sera, è stato nuovamente fermato insieme a colui che si ritiene sia il suo complice.

In un video della sparatoria, si riescono a vedere gli ultimi attimi di vita di Caterina Ciurleo. La Smart con a bordo la donna percorre via Don Primo Mazzolari quando, da una traversa, emerge la Fiat 500 rossa con a bordo gli assassini. Questi imboccano la via contromano e si dirigono a tutta velocità verso la Volkswagen grigia. Estraggono la pistola; i veri obiettivi comprendono cosa stia accadendo e sorpassano la Smart per proteggersi con essa. Uno dei proiettili esplosi dalla 500 colpisce la piccola auto, uccidendo barbaramente l’81enne. L’amica ferma il veicolo, mentre altre persone si voltano per verificare cosa sia accaduto. Un’ambulanza giungerà immediatamente, ma per la donna non ci sarà nulla da fare.

Attualmente, gli agenti della Polizia di Stato stanno indagando sul movente della sparatoria. L’ipotesi più plausibile è che si sia trattato di un regolamento di conti tra bande dedite allo spaccio per il controllo della vendita di sostanze stupefacenti a Ponte di Nona. Sembra che due gruppi di persone si siano affrontati poco prima nei cortili delle palazzine popolari per motivi legati al traffico di droga. Non si esclude che i ‘padroni di casa’ abbiano tentato di vendicarsi nei confronti di chi li aveva offesi poco prima, sparando contro di loro nel tentativo di ristabilire il proprio controllo sul territorio.



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