Controcopertina

Turetta acconsente ad essere processato direttamente, l’assassino di Giulia Cecchettin rinuncia all’udienza preliminare. Non sarà effettuata alcuna perizia psichiatrica



Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ha scelto di saltare l’udienza preliminare e affrontare direttamente il processo in Corte d’Assise. Questa decisione è stata presa in accordo con il suo avvocato Giovanni Caruso, che ha spiegato come ciò derivi da un percorso di maturazione personale riguardo al gravissimo delitto commesso, e dalla volontà di permettere alla giustizia di procedere nei tempi più rapidi possibili.



Turetta, ossessionato da Giulia, aveva inviato 225mila messaggi e stilato una “lista” quattro giorni prima di ucciderla. La difesa non richiederà una perizia psichiatrica, a meno che non emergano diverse intenzioni durante il processo, rinunciando così alla possibilità di verificare se Turetta fosse capace di intendere e di volere al momento del delitto.

Il Tribunale di Venezia sarà incaricato di fissare la prima udienza, prevista probabilmente per settembre. Davanti al collegio giudicante, il 22enne di Torreglia (Padova) dovrà rispondere di omicidio volontario, aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Non sono previsti riti alternativi: si affronterà in aula ogni dettaglio della vicenda, che ha scosso l’Italia intera e alimentato il dibattito sui femminicidi.

L’avvocato Caruso ha precisato che la difesa non intende richiedere la perizia psichiatrica, contrariamente a quanto ipotizzato da alcuni media. Questa dichiarazione, ha spiegato, serve a prevenire speculazioni e processi alle intenzioni riguardo alle scelte difensive. I legali della famiglia Cecchettin hanno accolto la decisione, definendola una scelta tecnica legittima e prevedendo che il processo possa proseguire con rapidità.

Il femminicidio, avvenuto l’11 novembre 2023, fu caratterizzato da una serata trascorsa da Turetta e Giulia in un centro commerciale di Marghera. Al ritorno, dopo il rifiuto di Giulia di riprendere la relazione, scoppiò una lite in un parcheggio di Fossò, culminata in una brutale aggressione con 75 coltellate. Turetta fuggì con il cadavere della ragazza, abbandonandolo in un bosco vicino al lago di Barcis, in Friuli. Dopo otto giorni di fuga, venne arrestato in Germania. Attualmente è detenuto nel carcere di Verona Montorio dal 25 novembre scorso.



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