Tragedia nel Natisone, la madre di Patrizia: «Le avevo pregato di non partire e rientrare a casa»



“Lasciami andare, ci sediamo insieme per un po’ e facciamo qualche foto”. Con queste parole, Patrizia Cormos ha salutato la madre poco prima della tragedia sul Natisone. La madre di Patrizia rivela gli ultimi momenti al giornale romeno Observator.



La mamma di Patrizia Cormos, una delle ragazze morte travolte dal fiume Natisone, svela i momenti precedenti alla tragedia: “Mi ha detto: ‘Lasciami andare, ci sediamo insieme per un po’ e facciamo qualche foto’. E così, alla fine, le ho detto: vai, mia cara”. Queste parole raccontano l’addio prima del dramma, come riportato dal giornale romeno Observator.

Patrizia e Bianca trovate vicino al luogo dell’abbraccio. Gli esperti: morte avvenuta in pochi istanti

Patrizia Cormos, 20 anni, era nata a Colleferro (Roma) e viveva con la famiglia a Basaldella di Campoformido. Frequentava l’Accademia di Belle Arti a Udine. Amava le serate al McDonald’s, qualche uscita in discoteca e lo spritz. Venerdì mattina aveva sostenuto un test per l’accesso all’esame di “Modellazione in 3D” previsto per luglio, poi a pranzo era uscita con due amici arrivati dall’estero, a cui era molto legata: “La distanza non conta con un’amicizia vera”.

L’amicizia tra Patrizia e Bianca

Bianca Doros, 23 anni, era una delle sue migliori amiche. Laureata in Scienze economiche a Bucarest, era arrivata pochi giorni prima dalla Romania per visitare i genitori a Udine. Amavano condividere pizze e gelati in centro e fare gite a Venezia. Bianca era alta un metro e 65, di grande bellezza, e amava posare con borse di perline colorate fatte a mano e l’immancabile cappello di pelle nera. Sul loro TikTok c’erano video montati insieme: “Noi durante la settimana. Noi nel weekend. Ci sopportiamo ancora!”. Insieme a loro c’era anche Cristian Casian Molnar, 25 anni, fidanzato di Bianca, originario di Satu Mare e residente vicino a Vienna. Viaggiava spesso quattro ore in auto sulla sua BMW per raggiungere Bianca in Friuli.

Il ricordo di Bianca e Patrizia

“Era sicuramente una di quelle ragazze che avrebbero potuto ottenere grandi risultati nella professione. Era molto preparata,” ha detto Fausto Deganutti, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Udine. Il giorno della tragedia, Patrizia aveva sostenuto un esame all’università. “Per noi insegnanti è un dolore straziante. Quasi tutti abbiamo figli o nipoti. Per me personalmente, questi bambini avrebbero potuto essere i miei nipoti,” ha testimoniato Deganutti. Bianca, laureata in Economia, aveva approfittato di alcuni giorni liberi per viaggiare in Europa con il fidanzato, desiderando visitare i suoi genitori che si erano stabiliti in Italia.

La storia di Patrizia e Bianca è un doloroso promemoria di quanto la vita possa essere fragile e imprevedibile. La loro amicizia, interrotta tragicamente, lascia un vuoto incolmabile nelle vite di chi le ha conosciute e amate.



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