La nave Sea Story, con 44 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio, è naufragata ieri mattina al largo di Marsa Alam nel Mar Rosso. Dei 28 superstiti, 16 risultano ancora dispersi. Le autorità temono che siano tutti annegati.
Un grave naufragio ha scosso le acque del Mar Rosso, a pochi chilometri dalle coste di Marsa Alam. La nave turistica Sea Story, con a bordo 44 persone, è affondata ieri mattina, lunedì 25 novembre, intorno alle 5.30. Tra i passeggeri vi erano turisti di diverse nazionalità, accompagnati da 14 membri dell’equipaggio. Le autorità hanno confermato che 28 persone sono state salvate nelle ultime 24 ore, ma 16 risultano ancora disperse, e le probabilità di trovarle in vita si riducono con il passare del tempo.
I soccorritori, che hanno operato senza sosta fino al tramonto di lunedì, hanno espresso un duro verdetto: le vittime mancanti all’appello sarebbero tutte annegate. Tra i dispersi si contano due cittadini britannici, come confermato dal Foreign Office del Regno Unito, che sta fornendo assistenza consolare alle famiglie coinvolte. Altri due cittadini britannici sono stati recuperati vivi e portati in salvo.
Le operazioni di salvataggio, iniziate subito dopo l’allarme lanciato dalla nave, hanno coinvolto elicotteri, navi militari e unità della Marina egiziana. La nave El Fateh è stata la prima a raggiungere il luogo del disastro, recuperando i superstiti. Alcuni di essi sono stati trasportati immediatamente in ospedale per ricevere cure mediche d’urgenza, mentre chi ha riportato ferite meno gravi è stato assistito sul posto dai medici di primo soccorso.
Diverse nazionalità coinvolte
La Sea Story, un’imbarcazione di lusso lunga circa 44 metri e varata nel 2022, era partita il 24 novembre dal porto di Port Ghalib. La crociera aveva come obiettivo offrire un’esperienza esclusiva di immersioni lungo la costa del Mar Rosso, con destinazione finale la marina di Hurghada prevista per il 29 novembre.
A bordo vi erano 31 turisti provenienti da 12 diversi Paesi: 4 tedeschi, 5 spagnoli, 2 belgi, 2 americani, 3 slovacchi, 2 svizzeri, 2 polacchi, 2 norvegesi, 1 irlandese, 1 finlandese e 1 cinese, oltre ai membri dell’equipaggio, tutti di nazionalità egiziana. Tra i dispersi figurano 4 egiziani e i due cittadini britannici, mentre i superstiti includono persone di diverse nazionalità. La Farnesina ha confermato che nessun cittadino italiano era presente a bordo.
Le cause del naufragio
Le indagini sulle dinamiche del disastro sono ancora in corso. Le prime ricostruzioni indicano che la Sea Story avrebbe urtato una barriera corallina, causando una falla che ha portato l’imbarcazione ad affondare rapidamente. I superstiti hanno descritto momenti di grande panico, ricordando un’onda improvvisa che avrebbe colpito la nave, facendola inclinare di lato in pochi minuti.
Secondo le autorità egiziane, l’imbarcazione era in possesso di tutte le licenze necessarie e non sono emersi problemi tecnici noti. Tuttavia, alcune fonti suggeriscono che il capitano potrebbe aver deviato dal percorso originale per evitare condizioni meteo avverse, già segnalate nei giorni precedenti. Questa scelta potrebbe aver condotto la nave verso una zona pericolosa, causando il tragico impatto con la barriera corallina.
Le operazioni di soccorso e le testimonianze
Le squadre di soccorso, composte da unità navali e aeree, hanno lavorato incessantemente fino al tramonto di lunedì. Purtroppo, con il calare del sole, le ricerche sono state interrotte a causa della scarsa visibilità. Le condizioni del mare e il tempo trascorso dall’incidente riducono ulteriormente le possibilità di ritrovare sopravvissuti.
Chi è stato tratto in salvo ha raccontato i drammatici momenti del naufragio. Un superstite ha dichiarato: “Abbiamo sentito un forte colpo, poi la nave si è inclinata. In meno di dieci minuti eravamo in acqua, cercando di aggrapparci a qualsiasi cosa potesse galleggiare.”
Un altro testimone ha descritto come l’equipaggio abbia cercato di calmare i passeggeri e distribuire giubbotti di salvataggio, ma il tempo a disposizione è stato insufficiente: “Non c’era abbastanza tempo per organizzare l’evacuazione. La nave stava già affondando.”
Un bilancio tragico
A distanza di 24 ore dall’incidente, il bilancio provvisorio resta drammatico: 28 superstiti, di cui alcuni ricoverati in gravi condizioni, e 16 persone disperse. Le autorità egiziane stanno coordinando le operazioni di recupero, ma le speranze di ritrovare altre persone in vita sono minime.
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