The Whiskey Bandit, come finisce: trama e spiegazione finale



Questa sera, Rai 4 presenta il film The Whiskey Bandit, che narra la storia emozionante di uno dei ladri più noti dell’Ungheria, il cui marchio di fabbrica era un profumo inconfondibile di whiskey che rimaneva dopo i suoi colpi. La pellicola, in onda il 21 settembre, è una produzione ungherese diretta da Nimród Antal, ispirata a eventi veri che tracciano il percorso di un giovane che, fuggendo dalla Romania di Ceaușescu, cerca un futuro migliore oltre il confine ungherese. In un momento di grande cambiamento storico, Ambrus si affermerà come il più famoso ladro di banche in Ungheria.



The Whiskey Bandit racconta la storia di una vita avventurosa di un rapinatore cinegenico che divenne un vero e proprio eroe nazionale prima di raggiungere la soglia dei 30 anni. Attila Ambrus, protagonista di questa pellicola, tentò diverse strade nel corso della sua vita prima di fare il grande passo verso la criminalità, affrontando la dura realtà che la ricchezza era l’unico valore apprezzato nel contesto di crisi di quegli anni. La sua carriera di rapinatore di banche, iniziata nel 1993, lo vide trasformato in una figura quasi mitologica, soprannominato “il Robin Hood dei tempi moderni”. Veloce e astuto, Ambrus lasciava all’uscita delle sue rapine un odore di whiskey, un dettaglio che ispirò il soprannome di The Whiskey Bandit.

Un racconto autentico

Attila Ambrus, al di là delle sue avventure criminali, fu anche il portiere della squadra di hockey su ghiaccio dell’Újpest tra il 1994 e il 1999. Eppure, il suo nome è connesso non tanto alle sue capacità sportive, quanto ai suoi oltre 25 tentativi di rapina che riuscì a portare a termine negli anni ’90. Nonostante la polizia fosse sulle sue tracce, la popolazione iniziò a simpatizzare per lui, colpita dal suo modo di operare, che comprendeva lasciare bottiglie di whiskey come firma sui luoghi delle rapine. Alcuni giornali lo paragonarono addirittura a Rózsa Sándor, un celebre fuorilegge del XIX secolo.

Ambrus è diventato così uno dei criminali più noti dell’Europa dell’Est, senza mai ricorrere a violenze o omicidi. La sua narrazione riesce a evocare un senso di meraviglia, tanto che il regista Nimród Antal ha deciso di darle vita in un film che supera ogni aspettativa.

The Whiskey Bandit non è solo una storia di crimine, ma anche un biopic che segue la vita di Ambrus fin dall’infanzia, rivelandoci il suo viaggio verso la fama criminale. Ciò che distingue questo lungometraggio è l’approccio di Antal, con una sceneggiatura che enfatizza i dettagli ed utilizza tecniche cinematografiche di alta qualità, rimanendo comunque profondamente intrecciata alla cultura ungherese. L’esperienza di Antal nel cinema americano è stata una risorsa preziosa, permettendogli di evitare i cliché e le ansie tipiche di molte produzioni locali, attirando così l’attenzione degli spettatori.

Un cast eccezionale

Il film unisce crimine, dramma, umorismo e azione, presentando una narrazione che supera le aspettative iniziali. Le scene d’azione sono tra le migliori mai realizzate nella cinematografia ungherese. In aggiunta ai momenti più frenetici, il film si concentra su una narrazione avvincente, con il protagonista, interpretato da Bence Szalay, che racconta le sue peripezie all’investigatore che lo ha perseguitato, ruolo di Zoltán Schneider. I flashback sono ben strutturati e accompagnati da una fotografia di livello, affrontando dilemmi morali che suscitano riflessioni contemporanee. La sceneggiatura evita di giustificare le azioni di Ambrus, lasciando che sia il pubblico a interpretare la sua eredità.

Il casting è di alto profilo: Zoltán Schneider offre una performance d’eccezione nel ruolo del detective, un personaggio al contempo carismatico e imponente, arricchito da un umorismo perfido. D’altro canto, Bence Szalay, nel ruolo di Ambrus, sebbene non perfettamente a suo agio davanti alla telecamera, riesce a dare vita a un’incredibile interpretazione. Tuttavia, un aspetto che potrebbe essere migliorato è il personaggio interpretato da Piroska Móga, la fidanzata di Ambrus, che appare poco esplorato nelle sue motivazioni. Anche Viktor Klem, che interpreta un collaboratore di Ambrus, non riesce a lasciare il segno.

Nimród Antal ha saputo affrontare la vicenda di Attila Ambrus da prospettive molteplici, risultando in un’opera che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per il cinema ungherese. Con le sue interpretazioni magistrali, un’atmosfera coinvolgente, un ritmo perfetto, la colonna sonora di Yonderboi e scene d’azione mozzafiato, The Whiskey Bandit è diventato un film di grande qualità, meritevole di un’attenzione a livello internazionale.



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