Controcopertina

Taranto, travolge l’ex con l’auto e, scendendo, grida: “Come fai ad essere vivo? Non ti avevo ucciso?”. Successivamente, si allontana con la figlia di 7 anni



In un shockante incidente avvenuto nel cuore di Taranto, una donna di 45 anni ha deliberatamente investito il suo ex fidanzato, un odontotecnico, mentre questi camminava tranquillamente su via Mazzini, una delle vie più affollate della città. Questo evento drammatico ha suscitato grande clamore e preoccupazione, ponendo l’accento sulla sicurezza pubblica e sui rapporti interpersonali tesi.



L’incidente si è verificato quando la donna, che era alla guida della sua auto accompagnata dalla figlia di 7 anni, ha notato l’ex compagno sul marciapiede. Senza esitazione, ha accelerato il veicolo colpendolo con forza. Subito dopo l’atto, è scesa dall’auto, esprimendo in modo agitato la sua incredulità per la non riuscita del suo intento omicida, domandandosi ad alta voce: “Come mai non sei morto? Come mai non ti ho ammazzato?”.

I testimoni oculari, inizialmente confusi, hanno assistito alla scena credendo che si trattasse di un banale incidente. Tuttavia, le circostanze hanno rapidamente chiarito che l’atto era frutto di motivazioni passionali. L’impatto ha causato non solo danni all’edificio vicino ma anche alla vetrina di un negozio, aumentando il senso di shock e sgomento nella comunità.

Fortunatamente, grazie all’intervento immediato di alcuni passanti, l’uomo è stato liberato dalla presa del paraurti anteriore della vettura. L’arrivo tempestivo del personale del 118 ha garantito che l’uomo ricevesse le cure necessarie e fosse trasportato d’urgenza all’ospedale, dove è stato ricoverato.

L’evento ha catalizzato l’attenzione dei media locali, tra cui il Quotidiano di Puglia e il Corriere, che hanno riportato dettagliatamente l’accaduto, sottolineando la gravità dell’azione deliberata della donna. Le forze dell’ordine, inclusi gli agenti della Polizia Locale e i Carabinieri, sono intervenuti sul posto per effettuare le indagini del caso.

L’autrice dell’investimento, in seguito, si è consegnata alle autorità accompagnata dal suo avvocato, affrontando accuse severe quali il tentato omicidio. Attualmente, si trova agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari che potrebbero portarla di fronte alla possibilità di una custodia cautelare in carcere.

Questo tragico evento pone luce sulla necessità di una maggiore consapevolezza e prevenzione di atti di violenza derivanti da relazioni interpersonali complicate, sollecitando una riflessione profonda sulla sicurezza e il benessere della comunità di Taranto.



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