A Valencia, Silvia, una studentessa di Milano in Spagna per l’Erasmus, e altri volontari italiani si uniscono agli sforzi di soccorso dopo l’alluvione. La situazione è grave e la solidarietà è fondamentale.
Il ponte Jorge Melià Lafarga è il punto di partenza per la colonna umana di volontari che si addentra tra le strade di Benetússer. Silvia, con una scopa legata dietro la schiena, si unisce ai suoi compagni per rimuovere il fango e aiutare le persone colpite dall’alluvione.
“Agitata, perché questi disastri naturali sono sempre più frequenti. Pensare che a dieci chilometri da dove vivo, le persone non hanno niente, mi fa molta impressione. La situazione è gravissima”, afferma Silvia quando le viene chiesto come si è sentita alla notizia dell’alluvione.
Tra i volontari ci sono anche Adriano e Antonio, entrambi in Erasmus a Valencia. “Mi è sembrato proprio il minimo indispensabile. L’università è chiusa, così possiamo aiutare con facilità”, afferma Antonio. Adriano aggiunge: “Abbiamo notato che c’è veramente una scarsa organizzazione da parte di tutti quanti. È tutto lasciato allo sbaraglio, non si capisce. La situazione è drastica, non promette bene”.
Antonio sottolinea l’importanza del contributo dei volontari: “Se non ci fossero i volontari che portano l’acqua, le scope, il cibo, nessuno avrebbe nulla”. La solidarietà e l’impegno dei giovani studenti italiani sono un segno di speranza in una situazione critica.
Intanto, l’Agenzia Meteorologica Statale spagnola ha diramato un’allerta arancione per oggi sul litorale della provincia di Valencia, sulla costa e nell’entroterra settentrionale di Castellon. La situazione meteo continua a destare preoccupazione.
La presenza attiva dei giovani studenti italiani in Erasmus a Valencia durante l’emergenza alluvione dimostra il valore della solidarietà internazionale in momenti di crisi. La loro dedizione e il loro impegno sono un esempio di altruismo e generosità che merita di essere riconosciuto e apprezzato.
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