Controcopertina

Sposa affoga durante il rito ‘Trash the Dress’: inghiottita dalle acque a causa del peso dell’abito



Una tragedia inaspettata: Maria Pantazopoulos, 31 anni, annega nel fiume durante un servizio fotografico con il suo abito da sposa a Montreal.



Maria Pantazopoulos, una giovane donna di 31 anni di origini greche, ha perso la vita dopo essere affogata in un fiume a nord di Montreal, Canada. La tragedia si è verificata mentre partecipava a un popolare rituale conosciuto come Trash the Dress, in cui le spose vengono immortalate mentre si liberano in modo originale del loro abito da cerimonia. I suoi ultimi momenti sono stati caratterizzati da un drammatico tentativo di galleggiare nell’acqua, come riportato dal Toronto Sun.

Maria si era unita in matrimonio lo scorso giugno, ma ha deciso di realizzare alcune foto per celebrare il suo nuovo stato civile. Il venerdì 13 settembre, la giovane si è immersa nel fiume Ouareau, nella zona delle rapide delle cascate Dorwin, per completare il servizio fotografico. Stando alle ricostruzioni, è stata travolta dalla forza della corrente a causa del peso del suo abito da sposa, che si è inzuppato rendendo difficile il suo galleggiamento.

Le ultime parole pronunciate da Maria prima della tragedia sono state: “Non ce la faccio più, è troppo pesante.” Queste frasi sono giunte alla luce grazie alla testimonianza della moglie del fotografo, Anouk Benzacar. Louis Pagakis, il fotografo, ha tentato di soccorrere la giovane, ma nessuno era preparato alla forza della corrente. “Maria desiderava pose artistiche mentre galleggiava nell’acqua”, ha raccontato Benzacar a CTV Montreal, evidenziando come, a distanza di poco tempo dall’inizio del servizio, la situazione si fosse rapidamente deteriorata. “Ha urlato e ha cercato di rimanere sopra la superficie”, ha continuato, spiegando le difficoltà che il fotografo ha incontrato nel tentativo di aiutarla. “Era come se l’abito fosse diventato una trappola letale”.

Purtroppo, dopo un’intensa ricerca, il corpo di Maria è stato recuperato circa due ore e mezza dopo l’incidente da un sub esperto che conosceva bene il corso d’acqua e che aveva deciso di unirsi alle operazioni di soccorso. Questa tragica vicenda mette in evidenza i rischi insiti in attività apparentemente innocue e il potere della natura, soprattutto in condizioni delicate come quelle di un servizio fotografico in acqua. Gli amici e i familiari di Maria piangono la sua perdita, mentre la comunità riflette sulle potenziali insidie di simili esperienze.



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