Simone Borgese fermato per stupro, motivo per cui è ai domiciliari e non incarcerato (senza braccialetto)



Simone Borgese, accusato di violenza sessuale e già noto alle forze dell’ordine per precedenti crimini simili, non si trova in carcere ma agli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dalla giudice per le indagini preliminari, che ha ritenuto questa misura “idonea a soddisfare le esigenze cautelari”. La compagna dell’uomo ha accettato di accoglierlo in casa, evitando così il carcere per Borgese. Secondo la giudice, non vi sarebbe né il pericolo di fuga né la possibilità di reiterazione del reato, motivo per cui ha optato per i domiciliari.



Tuttavia, la procura ha presentato ricorso contro questa decisione. Secondo l’accusa, l’uomo è estremamente pericoloso e dovrebbe essere incarcerato. I domiciliari, senza l’ausilio del braccialetto elettronico, potrebbero non essere una misura adeguata per controllare Borgese, che potrebbe facilmente eludere i controlli delle forze dell’ordine. L’uomo è stato arrestato dopo aver violentato una studentessa l’8 maggio scorso. Nel 2021, era stato rilasciato dal carcere di Rieti dopo aver scontato sei anni per due precedenti violenze sessuali.

Bo Guerreschi, presidente dell’associazione Bon’t Worry, ha espresso forte preoccupazione: “Conosciamo molto bene Borgese perché abbiamo seguito il primo caso di violenza sessuale commesso da lui nel 2015/2016. Il soggetto è un recidivo seriale e questo lo avevamo già detto anni fa. Non sappiamo se ci siano altri casi prima della tassista. Questo è il terzo episodio noto. I predatori sessuali come Borgese sono opportunistici: agiscono quando si presenta l’occasione, non solo stuprando ma anche in modo violento. Mi stupisco che sia agli arresti domiciliari: è un recidivo aggravato e socialmente pericoloso. Non dovrebbero concedergli attenuanti. Dovrebbero dargli 25 anni di carcere, l’ostatività e inserirlo in una lista di predatori sessuali. E non mi parlino di privacy, perché quando una donna viene stuprata, la sua vita viene spezzata”.

Secondo fonti locali, Simone Borgese è stato arrestato per violenza sessuale l’8 maggio scorso, a distanza di nove anni dai suoi primi crimini simili. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori episodi di violenza sessuale commessi dall’uomo.

La decisione della giudice ha suscitato forti reazioni nell’opinione pubblica e tra le associazioni che si occupano di tutela delle vittime di violenza sessuale. Molti ritengono che la misura degli arresti domiciliari non sia sufficiente a garantire la sicurezza della comunità e delle potenziali vittime future.

La vicenda di Simone Borgese continua a far discutere, sollevando interrogativi sulla gestione dei casi di violenza sessuale e sulla necessità di misure più severe per i recidivi seriali.



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