Si ferma per una pausa in un autogrill, mangia delle arachidi e si sente subito male, muore camionista di 49 anni padre di tre figli



Labinjan Sasa, un padre di tre figli di Pola, ha avuto un malore dopo aver mangiato delle noccioline presso la stazione di servizio “Gruaro sud”, nonostante i tentativi di rianimazione dei soccorsi e del personale presente.



Una pausa ristoratrice si è trasformata in una tragedia per Labinjan Sasa, un camionista di 49 anni originario di Pola. L’uomo, che lavorava per una ditta di Trieste e padre di tre figli, si era fermato per un momento di riposo presso la stazione di servizio “Gruaro sud” lungo l’autostrada A28, vicino a Portogruaro. Dopo aver mangiato delle noccioline, Sasa ha iniziato a sentirsi male e ha manifestato sintomi di soffocamento. Nonostante gli sforzi immediati dei colleghi e del personale presente, la situazione è precipitata rapidamente e l’uomo ha perso conoscenza.

Il personale dell’autogrill ha prontamente allertato i soccorsi, con i sanitari del 118 e la Polizia autostradale di Pordenone che sono intervenuti tempestivamente. Nonostante i tentativi di rianimazione prolungati, anche con l’uso del defibrillatore, Sasa non è riuscito a riprendersi. La tragedia ha lasciato la comunità e i familiari in lutto. Il magistrato di turno ha ordinato il trasferimento della salma all’obitorio di Portogruaro, da dove sarà poi restituita ai familiari per le esequie.

Questa tragica vicenda mette in luce l’importanza della prontezza dei soccorsi e delle misure preventive che possono fare la differenza in situazioni critiche. La comunità locale è profondamente colpita dalla perdita di Sasa, un uomo descritto come dedito al lavoro e alla famiglia. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo conosceva e amava.

Ricordiamo che episodi di soffocamento possono verificarsi in modo improvviso e avere conseguenze fatali se non trattati immediatamente. È fondamentale che le aree di servizio e gli spazi pubblici siano dotati di strumenti essenziali come i defibrillatori e che il personale sia adeguatamente formato per gestire emergenze mediche.

In memoria di Labinjan Sasa, speriamo che questa triste storia possa sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della preparazione e della rapidità d’intervento in situazioni di emergenza.



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