Controcopertina

Serena Bortone si infuria in diretta: “Sto iniziando a scocciarmi. Il delitto Matteotti è quindi cristiano?” (video)



Recentemente, lo studio televisivo di “Che Sarà”, trasmesso su Rai 3, è stato ancora una volta il palcoscenico di un dibattito acceso. A poco più di una settimana dall’episodio riguardante Antonio Scurati, la conduttrice Serena Bortone si è trovata al centro di una nuova polemica durante la puntata del 27 aprile, dedicata alle riflessioni post-25 aprile.



Il dibattito ha visto la partecipazione di Massimo Magliaro, presidente della Fondazione Almirante e figura nota per le sue precedenti apparizioni televisive, in cui le sue dichiarazioni hanno spesso suscitato controversie. La discussione si è riaccesa quando Nicola Lagioia, noto scrittore, ha sollevato una questione delicata: “È lecito etichettare le ideologie senza attaccare le persone? Dire ‘sono idee di m***a’, è accettabile, senza però insultare chi le sostiene?”

Magliaro, con un passato da giornalista e vicino agli ambienti del MSI, ha replicato: “Sono decisamente contro il nazismo e anti-nazista. Fascismo e nazismo sono due entità distinte, con radici e valori diversi: il nazismo ha origini pagane, mentre il fascismo si è sviluppato su basi cristiane. Confonderli è un errore di incultura politica.”

La discussione ha raggiunto il suo apice quando la conduttrice Bortone è intervenuta con visibile frustrazione: “Mi scuso, ma devo intervenire! Associare il fascismo al cristianesimo è inaccettabile. Come cattolica, non posso accettare che il delitto Matteotti o le leggi razziali possano essere in qualche modo giustificati con radici cristiane. Queste sono aberrazioni che non possono essere attribuite a nessuna fede.”

Il nome di Serena Bortone è rapidamente diventato virale sui social, con molti utenti che hanno apprezzato la sua fermezza: “Bortone non fermarti mai”, commenta un utente, esprimendo sostegno alla conduttrice per il suo impegno nel mantenere un dibattito equilibrato e informativo.

Questo episodio ha evidenziato non solo la persistente divisività delle ideologie storiche in Italia, ma anche la capacità dei media di catalizzare e influenzare il dibattito pubblico. Mentre la trasmissione continua a stimolare discussioni, resta chiaro che il dialogo su temi così sensibili necessita di una guida attenta per evitare polarizzazioni eccessive.



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