Una tragica vicenda si svolge nel quartiere Barriera di Milano, a Torino, dove la giovane madre Roua, di 34 anni, è stata brutalmente uccisa dal suo ex marito. I vicini raccontano di una vita condotta tra litigi e urla, ombre di un dolore evidente e crescente. “Con quell’uomo c’erano discussioni a tutte le ore, in una lingua che non capivo, e avrei dovuto intervenire prima”, ha dichiarato un vicino che ha assistito impotente alla situazione.
Le testimonianze indicano una concatenazione di sconvolgenti eventi: per oltre due anni, Roua ha subito incessanti conflitti, sia nelle ore notturne che durante il giorno. Il suo ex compagno indossava un braccialetto elettronico dal mese di agosto, imposto da un divieto di avvicinamento a Roua e ai loro figli. Tuttavia, l’orrenda notte del femminicidio, il dispositivo non ha segnalato nulla.
Riuscendo a avvicinare la madre proprio davanti alla loro casa, l’uomo ha aggredito Roua con un coltello, fuggendo poi verso il centro di Torino. L’eroico tentativo di fermarlo è stato compiuto dal figlio di 13 anni, che ha assistito alla scena con la sorellina di 12 anni. I due adolescenti hanno tentato disperatamente di prestare soccorso alla madre, invocando aiuto ai vicini, senza sapere quanto fosse grave la situazione.
“Non ho mai preso parte alla questione perché non capivo il linguaggio – afferma il vicino – ma era chiaro che c’erano problemi. I litigi con l’ex marito erano frequenti e assordanti. Ora realizzo che avrei dovuto intervenire prima.” Secondo il racconto di un altro vicino, quella tragica sera, la bimba più piccola stava piangendo e colpendo le porte. “Mamma sta perdendo molto sangue, aiutatela” aveva esclamato, disperata, mentre cercava di attrarre l’attenzione.
Quando il vicino ha finalmente aperto la porta, ha trovato Roua distesa a terra, in una macchia di sangue. Il dramma si è compiuto in una rissa culminata in una colluttazione mortale. Il primo a intervenire, l’uomo si è trovato di fronte a una scena straziante; nonostante Roua respirasse, appariva incosciente. “Ho capito subito cosa fosse successo, ma non riuscivo a realizzarlo pienamente” ha raccontato lui, ancora scosso.
L’episodio ha sollevato molte domande e polemiche, mettendo in evidenza la necessità di un intervento più incisivo da parte delle autorità e supporto per le vittime di violenza domestica. Roua lascia due figli che dovranno affrontare un futuro segnato dalla tragedia, purtroppo un riflesso di una società che spesso ignora il dolore silenzioso di chi vive violenze domestiche.
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