Roma, Manuela Petrangeli assassinata in strada dall’ex Gianluca Molinaro: colpi da un’auto al Portuense. Le sue ultime richieste: «Soccorrimi». Lui ha precedenti per molestie



Una nuova tragedia sconvolge la capitale: Manuela Petrangeli, fisioterapista, è stata uccisa a colpi di fucile dal suo ex compagno Gianluca Molinaro. L’episodio si è verificato poco prima delle 14 in via degli Orseolo 36, Roma.



I Dettagli del Crimine

Manuela Petrangeli, 51 anni, è stata colpita da diversi colpi d’arma da fuoco esplosi da Gianluca Molinaro, 52 anni, a bordo di un’auto di piccola cilindrata. Poco dopo l’attacco, Molinaro si è costituito alle autorità. La coppia, separata da circa tre anni, aveva un figlio di 9 anni. Manuela, una stimata fisioterapista, lavorava presso la casa di cura Villa Sandra.

Le Indagini

Dopo l’attacco, i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118 sono stati inutili e la donna è deceduta. Sul posto sono giunti immediatamente i Carabinieri e le ambulanze. Le prime indagini hanno rivelato che Molinaro aveva precedenti per atti persecutori. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio, con l’accusa che verrà coordinata dai pm del pool antiviolenza, sotto la supervisione del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia sul corpo della vittima.

Chi Era Manuela Petrangeli

Manuela Petrangeli era una donna dedita al suo lavoro e alla sua famiglia. Le sue colleghe la ricordano con affetto e ammirazione: “Era una donna bellissima, si stava crescendo questo figlio da sola”, raccontano in lacrime. “Era un punto di riferimento per i suoi genitori e lavorava in clinica da almeno 20 anni, era una bravissima fisioterapista”, spiegano.

La Dichiarazione del Sindaco

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio con una nota: “Il brutale assassinio di Manuela Petrangeli sconvolge tutti. Roma si stringe al dolore della sua famiglia e abbraccia con amore suo figlio. Quello di oggi è l’ennesimo intollerabile femminicidio che avviene nel nostro Paese, al quale le Istituzioni devono reagire in maniera compatta, a partire dall’educazione al rispetto, al dialogo e alla parità di genere”. Gualtieri ha sottolineato che gli episodi di violenza contro le donne non sono solo gesti isolati compiuti da folli, ma atti barbari derivanti da un fenomeno culturale da combattere con l’educazione e la cultura.



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