Il processo Open Arms sta giungendo a una fase cruciale dopo anni di audizioni, e ora le parti civili hanno avanzato una richiesta di risarcimento di oltre un milione di euro nei confronti di Matteo Salvini, attuale segretario della Lega. Salvini ha dichiarato di non voler “pagare di tasca sua per aver turbato persone” che, subito dopo lo sbarco, si sono ritrovate in difficoltà legali, inclusi casi di detenzione. La prossima udienza è programmata per ottobre, con la sentenza attesa prima della fine dell’anno.
Il 20 settembre è stata una data significativa, poiché le parti civili — che includono circa venti tra ONG, enti locali (come il Comune di Barcellona) e cittadini — hanno esposto davanti ai giudici le ragioni del loro risarcimento. In particolare, questi gruppi hanno sottolineato i danni subiti a causa della condotta di Salvini, all’epoca Ministro dell’Interno, nei confronti della Open Arms. Sul fronte penale, l’accusa ha richiesto una condanna di sei anni di carcere per il leader del Carroccio.
Durante l’udienza, i rappresentanti delle parti civili hanno narrato i giorni critici in cui la nave Open Arms è rimasta in mare, bloccata e in attesa di un porto sicuro negato dalle autorità italiane. Arturo Salerni, avvocato della ONG, ha evidenziato quanto la loro missione sia stata fondamentale: “I nostri fondali sono pieni di cadaveri. Se oggi ci sono uomini, donne e bambini vivi, è anche merito di Open Arms.” Nel corso dell’udienza, sono emerse anche le testimonianze di migranti a bordo, messi al centro del dibattito.
Un esempio toccante è venuto da Silvia Calderoni, legale che ha rappresentato giovani nigeriani, alcuni dei quali all’epoca minorenni. Attualmente, questi ragazzi vivono in Francia e hanno scelto di non tornare in Italia, ritenendo di non essere creduti, poiché le loro storie sono state messe in dubbio da Salvini stesso, che si era lasciato andare a dichiarazioni infelici sui “finti malati” e “finti minori”.
Nel frattempo, oggi Salvini si è recato a Milano per un’iniziativa politica, dove ha raccolto firme a sostegno della sua persona. Interrogato dai giornalisti, ha eluso qualsiasi condanna nei confronti delle minacce e degli insulti diretti ai pubblici ministeri coinvolti nel processo. “Ogni insulto è un’offesa all’intelligenza”, ha affermato, poi ha aggiunto: “I pm fanno il loro lavoro, ma ritengono che io sia un pericoloso sequestratore, mentre ho soltanto cercato di difendere i confini e la legalità.”
Salvini ha proseguito, chiarendo il suo punto di vista sulla richiesta di risarcimento: “È una posizione curiosa quella delle accuse. Ci sono individui che pur avendo occupato case altrui sono stati liberati, mentre un Ministro che ha svolto il suo dovere, riducendo gli sbarchi e salvando vite, è accusato di reati e deve perfino risarcire il danno.”
La prossima udienza del processo si svolgerà il 18 ottobre e sarà seguita da un’ulteriore sessione finale per le repliche. Successivamente, i giudici si ritireranno per deliberare, ed è previsto che la sentenza emergerà prima della conclusione dell’anno. Indipendentemente dal risultato, è praticamente certo che vi sarà un appello.
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